La fiction della Tv pubblica è in salute, anche se manca tuttora un responsabile, ma l’Associazione dei Produttori Tv denuncia la mancanza di scelte serie e definitive e “ventila” uno sciopero del settore.
Partendo dal presupposto che, tra Rai e Mediaset da tempo non sembra esserci più una vera e propria guerra di ascolti e pur considerando che, in Rai, Stefano Munafò non ha lasciato finora eredi, la fiction, che piuttosto male (almeno nelle previsioni...) poteva passarsela, alla Rai è più viva che mai. Così, con alle spalle un bilancio soddisfacente, un 2002 che meglio non poteva andare, nuove produzioni già in moto e un piano 2003 approvato dal Cda con un budget di 150 milioni di euro, la fiction "pubblica" può definirsi "in salute".
Con riferimento proprio a questi positivi numeri, il vice direttore Max Gusberti, a margine della recente conferenza stampa su "Sospetti 2" (mini-serie che è andata assai bene), ha voluto ricordare le 150 prime serate di fiction Rai del 2002 e le 59 repliche. Nella passata stagione, inoltre, RaiUno ha realizzato 42 prime visioni e 6 repliche, raggiungendo uno share medio del 26,30% con oltre 7 milioni di audience. Un risultato migliore rispetto a quello ottenuto nella stagione 2001, quando la media della fiction di RaiUno fu del 23.5%.
Nel frattempo sono già al lavoro le troupe di "Incantesimo 6", "Medico in famiglia 3", "Maresciallo Rocca 4" di "Salvo D'Acquisto" e di "Vento di Ponente 2".
Tutto a posto, quindi'O Non proprio, perché l'APT, l'Associazione dei Produttori Televisivi (i realizzatori delle fiction di Rai e Mediaset), non è lo stesso soddisfatta. "Ci sono segnali di movimento - ha detto il presidente Sergio Silva - ma vorremmo che la Rai tornasse operativa, che ci fosse un direttore della fiction e che fosse chiarita la situazione del Cda. Per questo ci stiamo incontrando con le associazioni di produttori, sceneggiatori, registi e attori e anche con i sindacati per organizzare una giornata di astensione dal lavoro, con delle manifestazioni nelle città".
Dunque, in vista c'è persino uno sciopero della fiction.