16 marzo: nuovi dubbi in Sardegna e Val D’Aosta

La scadenza di metà marzo per il digitale terrestre, come era prevedibile, torna in forse. Il Governo disponibile a un incontro chiarificatore, dopo le critiche delle amministrazioni locali, ma la strada è in salita…

Dal 16 marzo il segnale della Tv analogica dovrebbe essere spento in una vasta area della Sardegna (corrisponente, di massima, ai capoluoghi di provincia, secondo il piano di DGTVi) e in una fetta della Val d'Aosta, per far posto al solo segnale digitale. Ci sono molti dubbi, però, che ciò avvenga davvero e non solo per l'abitudine tutta italiana di rinviare le scadenze all'ultimo momento (già la scadenza originaria per questo primo 'passaggio' nelle regioni-pilota era stata rinviata di qualche mese).

In realtà ben poco sembra pronto davvero. Ma soprattutto fioccano le polemiche e appare un po' inverosimile che un Governo in scadenza, nel bel mezzo di una rovente campagna elettorale, davvero imponga a tanti cittadini-elettori di dotarsi per forza del decoder e di passare al digitale, pena l'impossibilità di seguire ancora la Tv. I consumatori, infatti, sono già, di nuovo, sul piede di guerra, per dirne una.

Ma vediamo cosa ha detto Renato Soru, presidente della Regione Sardegna e solo da qualche mese 'nemico giurato' del digitale terrestre, in occasione del convegno "Digitale terrestre: rivoluzione tecnologica o mistificazione commercialeO", che si è tenuto a Cagliari lunedì:

"Credo che il digitale terrestre, per come è stato gestito, sia un inganno colossale che spero il centrosinistra cancelli nei prossimi mesi. Ho chiesto al sottosegretario delle Comunicazioni Paolo Romani di non procedere con lo switch-off. Su questa vicenda è necessario fare chiarezza, visto che l'accordo a suo tempo raggiunto è stato in gran parte disatteso, soprattutto per quello che riguarda l'interattività che doveva essere garantita e che non sono in grado assolutamente di assicurare gli attuali decoder. Quando ci è stato proposto di fare da sperimentatori per il digitale terrestre, ci era stato assicurato che non si trattava solo di televisione, ma di una vera rivoluzione che avrebbe consentito di superare questo gap, avvicinando i cittadini alla Pubblica amministrazione e a tutte le possibilità offerte dai servizi interattivi. Invece, per ora, abbiamo visto che l'unica sperimentazione che funziona è quella delle carte prepagate di due piattaforme televisive".

Dura la replicaa del Sottosegretario Romani: "Il digitale terrestre non può considerarsi affatto un inganno, ma rappresenta una grande opportunità di Innovazione tecnologica che il nostro Paese sta perseguendo fin dal 2000 e che trova unanime consenso in tutta Europa. La scelta della Sardegna e della Val d'Aosta è stata fatta con il consenso delle Istituzioni locali con le quali sono stati avviati dei tavoli di lavoro per l'approfondimento sul digitale terrestre".

Inoltre, "il prossimo 20 febbraio verrà dato inizio alla campagna di comunicazione istituzionale ed entro la fine di questo mese di febbraio saranno finanziati i progetti per i servizi interattivi di pubblica utilità, il cosiddetto t-Government.

Eravamo e rimaniamo in attesa di un incontro definitivo chiarificatore con le due Regioni e, quindi, raccolgo l'invito del Presidente Soru, non per accettare i suoi termini ultimativi, ma per proseguire il discorso sul digitale terrestre con colloqui costruttivi".

In Val d'Aostra però la musica non cambia. Sentiamo Aurelio Marguerettaz, assessore all'Innovazione: "Nessuna delle azioni concordate con il Ministero delle Comunicazioni è stata avviata, cioè la campagna informativa, l'istituzione di un Call Center regionale, la realizzazione e messa in opera dei Servizi digitali che saranno veicolati sui nuovi canali.

La data per il passaggio dal sistema televisivo analogico al digitale terrestre non può essere stabilita in maniera rigida e unilaterale; deve essere invece il risultato del lavoro sul territorio svolto in modo sinergico e partecipe con tutti gli attori coinvolti in questo cambiamento. Occorre coinvolgere adeguatamente e con i giusti tempi la comunità valdostana, gli operatori e le Associazioni di categoria e dei Consumatori e non solo distribuire decoder o adeguare i ripetitori".

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