30 giugno: chiude la redazione di D1 Television

Grave crisi per le Tv siciliane –

Con quello che speriamo sia solo un gesto dimostrativo che non preluda a una chiusura definitiva, cessano dal 30 giugno le attività redazionali delle Tv del gruppo catanese Di Fazio, ovvero le emittenti di D-Network.

Da qualche settimana si vociferava di difficoltà che avrebbero potuto mettere in pericolo il futuro della Televisione catanese D1 Tv e le altre emittenti del gruppo D-Network (D2 channel, D3 shopping, D4 video art, D5 cartoons, VCI, D7 news, D8 extra, D9 rt, D10 music).

Il gruppo D-network, edito dalla Mega Prodution S.r.l. della famiglia Di Fazio, compie proprio quest'anno 30 anni di storia: tutto iniziò nel 1983 a Palagonia, in provincia di Catania, con Tele D. Fin dagli inizi e per gli anni successivi questa Tv locale si fece apprezzare per la qualità delle produzioni e dell'informazione. Ma il grande passo in avanti avvenne nei primi anni del 2000, quando prese le redini del progetto il giovane Francesco Di Fazio, che trasferì la sede a Catania e rafforzò la redazione riuscendo nell'obiettivo di creare un tg locale (D-News) ricco, dinamico e apprezzato dal pubblico. Il progetto assunse la nuova denominazione usata tuttora.

Inoltre all'avvento del digitale terrestre, con intelligenti operazioni di ottimizzazione e investimento tecnologico, Di Fazio è riuscito nella colossale impresa di mettere in etere i ben 10 canali tematici locali su citati.
Oltre 30 anni di sacrifici, di idee e rivoluzioni tecniche, di buona informazione locale che rischiano di sfumare.

Infatti con un annuncio recentissimo s'informa il pubblico che “dal 30 giugno 2013 la redazione di D-News verrà chiusa”. Un annuncio che ha fatto gelare il sangue agli addetti ai lavori. In realtà il sangue gela per la presa di coscienza che questo è il primo di tanti crolli che seguiranno tristemente da parte di altre Tv territoriali, gravemente danneggiate dal difficile momento di crisi economica ed istituzionale. Sarah Donzuso, tra i volti più conosciuti della redazione D-News, ci ha confermato che “da lunedì 12 unità tra giornalisti e tecnici resteranno a casa”. Resta da chiarire la modalità di questa interruzione di rapporto lavorativo, in quanto l'editore Di Fazio preferirebbe con buonsenso utilizzare i soldi per fare proseguire il lavoro piuttosto che pagare le liquidazioni.

Ma perché questa decisione così dura e improvvisa? È chiaro che si tratta anche di un gesto dimostrativo, in quanto tante (troppe) realtà territoriali, non solo del settore radiotelevisivo, muoiono lentamente, in silenzio. Il gruppo D-Network della famiglia Di Fazio negli ultimi anni e mesi si è duramente scontrato contro la mala gestione amministrativa della Regione Sicilia (oggi governata da Rosario Crocetta, precedentemente da Raffaele Lombardo) che non è riuscita a realizzare il “bando per gli aiuti finanziari per la riconversione digitale del processo di trasmissione televisiva”. I soldi europei sono già nelle casse della Regione ma del bando non si parla e questa grave posizione è ovviamente esasperata dai recenti scandali che hanno causato numerosi arresti legati alla gestione del bandi in Sicilia (il “sistema Giacchetto”che ha distribuito regalie con appalti truccati N.d.R.).

Altro problema è quello della cosiddetta “Legge Editoria” ferma da tanto (troppo) tempo in Commissione. “Promesse non mantenute dai politici che si ricordano della Tv locale solo quando vogliono essere intervistati”. E a questo vanno aggiunte un'altra serie di situazioni contestuali: i contributi e le provvidenze sono fermi al 2009. La pubblicità istituzionale finisce sempre in alcune “selezionate” Tv o Radio locali, a discapito del principio di equa distribuzione. I pagamenti della pubblicità ritardano molto ed è ormai quasi impossibile trovare nuovi clienti pubblicitari locali poiché le piccole imprese sono irrimediabilmente schiacciate dalla crisi e della pressione fiscale.

Uno scenario dunque apocalittico. Problemi che hanno duramente segnato le Televisioni del gruppo D-Network ma che riguardano tutti gli operatori. Un gesto dimostrativo, quello della chiusura della redazione, che rischia di diventare definitivo: Di Fazio è davvero molto triste ma se la Regione Sicilia non farà la prima mossa… nei prossimi mesi vedremo lacrime anche nei volti di altri editori locali.

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