Quattro premi per altrettanti freelancer che hanno riportato notizie da zone di guerra e su realtà che altrimenti sarebbero rimaste conosciute a pochi. È questa anche quest’anno la bella ‘sostanza’ dei Rory Peck Awards.

Sono stati premiati a fine novembre i vincitori dei Rory Peck Awards nel corso di un evento che si è svolto alla BFI Southbank, con una cerimonia presentata da Lyse Doucet della BBC e da Tim Marshall di Sky News.
Per la sezione notizie il premio è stato assegnato al fotografo e regista freelance francese Mani (un nome “d'arte”), che ha vinto il Rory Peck Award con la trasmissione realizzata per Channel 4, 'Horror in Homs', girata mentre le forze siriane davano inizio alla loro imponente campagna di bombardamenti sulla città di Homs, nel febbraio 2012.
"Mani si è recato in uno dei luoghi più pericolosi del pianeta - ha commentato la giuria - senza mai distogliere dagli eventi il suo sguardo di regista. È riuscito a raccontare una storia completa. Ha ripreso con coraggio alcuni momenti eccezionali, come la battaglia strada per strada e il vialetto del cecchino, con un notevole senso dell'inquadratura. Il suo lavoro è profondamente toccante".
Particolare il curriculum del reporter francese, fino a due anni fa insegnante, che ha lasciato il suo lavoro alla scuola primaria per diventare fotografo freelance. Da allora, i servizi che ha realizzato in Siria sono stati pubblicati da 'Paris Match', 'Le Monde', 'The Guardian' e 'The Sunday Times Magazine.' Quest'anno ha iniziato anche a lavorare con il video. Mani è franco-algerino e abita a Parigi.
Gli spagnoli Alberto Arce e Ricardo Garcia hanno poi vinto il Rory Peck Award per la categoria "Cortometraggi" con il loro film sulla Libia: 'Misrata, Victory or Death'. Questo film avvincente ed emozionante è stato girato in mezzo alla battaglia tra i ribelli della città assediata di Misurata e mostra con realismo le reazioni di un gruppo di uomini del tutto disinteressati alla guerra, in un contesto di difficoltà estreme. Il film è stato autoprodotto e trasmesso da VTR / Canvas, Canal Sur, Direct Tv, ed è di fatto - ha detto un giuriato del Premio - "un'eccezionale fotografia dalla prima linea".
Un altro giurato ha affermato: "Alcune delle scene di battaglia sono di qualità cinematografica e e mi hanno lasciato con il cuore in gola. Il film mi ha affascinato".
Un terzo giurato ha dichiarato: "Questo film trasmette le stesse sensazioni di 'Band of Brothers' ('Fratelli al fronte') di Spielberg". Alberto Arce ha diretto numerosi documentari in Iraq e Afghanistan. Il suo film del 2009, 'To Shoot an Elephant', ha vinto i premi di Amnesty International e i festival del cinema di Salonicco e Firenze e l'autore si è aggiudicato altri premi internazionali.
Ricardo Garcia Vilanova è fotogiornalista freelance da 15 anni; come videogiornalista ha lavorato per CNN, Channel 4, Reuters, APTN, Euronews, Cuatro, Telecinco e Tv3. Ha inoltre collaborato con organizzazioni quali Nazioni Unite, Comitato internazionale della Croce Rossa, Human Rights Watch, Medecins sans Frontiéres e Medecins du Monde. Attualmente risiede a Barcellona.
Il Sony Impact Award è andato invece al freelancer britannico Daniel Bogado per 'Terror in Sudan', realizzato per 'Unreported World' di Channel 4. Bogado si è recato sui campi di battaglia insieme al reporter Aiden Hartley, evitando i raid aerei, per girare il suo report dalle montagne Nuba, in Sudan, documentando una guerra, per lo più sconosciuta, contro i civili, da parte delle forze governative sudanesi. Un servizio che “è stato girato - ha spiegato la giuria - con sensibilità, discrezione e ritmo adeguato. Ci sono molti piccoli momenti che creano un enorme impatto emotivo sullo spettatore. Non è una storia molto nota, ma credo che nessuno di noi ora potrà dimenticare ciò che sta accadendo su quelle montagne".
Bogado ha iniziato la carriera a 'Insight News Tv', a Londra, dove si è specializzato nella realizzazione di progetti ad elevata difficoltà logistica che richiedevano difficili trattative per ottenere l'accesso al Paese. I suoi film sono stati trasmessi da Channel 4, BBC, Al Jazeera English e Current Tv. Per svolgere una sua inchiesta, Bogado si è anche infiltrato tra un gruppo di clandestini a Calais e ha segretamente filmato il viaggio verso la Gran Bretagna a bordo del cassone di un camion.
Infine il "Martin Adler Prize", premio speciale all'impegno e al coraggio dei freelancer locali che hanno svolto un ruolo significativo nel raccontare una storia di elevatissimo contenuto giornalistico, è stato assegnato ai mediatori Ghassan Ibraheem, libanese, e Al Mughira Al Sharif, siriano.