Addio a Sergio Di Stefano

È morto Sergio Di Stefano, uno dei doppiatori più amati e seguiti dal pubblico sia televisivo che cinematografico.

Per il pubblico televisivo era la voce del Dottor House. Ma gli amanti del cinema hanno sentito parlare con la sua voce attori come Jeff Bridges (“Il gigante della strada”, “Starman” o “Crazy Heart”), John Malkovich, l'highlander Christopher Lambert o ancora Klaus Maria Brandauer in film come “Mephisto”, “Mai dire mai”, “La mia Africa”.
Sergio Di Stefano, uno dei più apprezzati doppiatori italiani, è morto domenica per un infarto, all'età di 71 anni. Completati gli studi all'Accademia d'arte drammatica “Silvio D'Amico” di Roma, ha interpretato diversi ruoli teatrali nei primi anni '60 oltre a partecipare a vari sceneggiati Rai (molti lo ricordano nel ruolo di Jack Reedy in “…e le stelle stanno a guardare” nel 1971).

Ma Di Stefano è diventato famoso presso il grande pubblico soprattutto per la sua carriera di doppiatore, nella quale ha dato la voce a mostri sacri del cinema hollywoodiano, oltre a quelli citati sopra, in pellicole passate anche in Televisione, come William Hurt, Kevin Kostner, Jeff Goldeblum, Alec Goldblum o Michael Keaton.
Per la Televisione Di Stefano è stato doppiatore di film e serial che hanno fatto la storia del piccolo schermo, come “Casa Keaton” (del 1982) dove parlava tramite Michael Fox, lo storico poliziesco “Hunter” (1989), prestando la voce a Fred Dryer, o ancora Klaus Maria Brandauer in “Quo Vadis?” e “La quinta donna”. Anche i bambini hanno conosciuto Di Stefano: nei cartoons è sua la voce dello strampalato Johnny Bravo, di Shaggy Rogers in “Scooby-Doo e Scrappy-Doo”, o ancora di Papà in “Mucca e Pollo”.
Altrettanto importante la carriera di direttore del doppiaggio, per film televisivi come “Star Trek - The next generation”, “Friends” o “La complicata vita di Christine”.

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