Addio al polpo Paul

Anche lui era diventato un divo televisivo mondiale, azzeccando (si dice) i risultati dei Mondiali di Calcio del Sudafrica. Una storia in realtà poco chiara, che si tinge di giallo (o di ridicolo) fino alla fine (provvisoria?).

Chi, come la sottoscritta, vive in una località di mare, dove il polpo con patate è uno degli elementi base della tavola, non si intenerisce più di tanto alla notizia della morte del polpo Paul. Pur a costo di essere tacciata di crudeltà, brutalità, insensibilità nei confronti degli animali, la prima cosa che ho fatto alla notizia della morte del polpo più famoso del mondo è stato di chiedermi se fosse ancora tenero da mangiare o se Paul fosse troppo vecchio per diventare la base di uno dei più apprezzati antipasti del Savonese, servito tiepido e gustato in un tipico ristorante della vecchia darsena.

Sarò forse fissata col cibo ma senza dubbio più perversa è stata quella mente che ha deciso di fare di Paul un indovino delle partite di calcio mondiali facendogli guadagnare passaggi sulle Tv di tutto il mondo. Paul è diventato una star televisiva e come una star verrà celebrata la sua dipartita da questo mondo, con vasche dell'acquario listate a lutto.

Il fenomeno Paul è esploso quando solo poteva esplodere, la scorsa estate in occasione dei Mondiali di calcio. Si sa che sotto il solleone si ha voglia di argomenti 'leggeri' e frizzanti e poi bisogna pur trovare argomenti di contorno per le tante partite di pallone seguite allo spasimo da trasmissioni televisive 'infinite'.

Paul der Krake (Paul il polpo), per quel che si sa di lui (e dando per buone tutte queste notizie), viveva al Sea Life di Oberhausen e durante i Mondiali ha indovinato i risultati di otto partite su otto (si dice che avesse indovinato anche i risultati degli Europei ma questa è un'altra storia). In due scatoline in plexiglas con un coperchietto facilmente apribile dal polpo, ognuna con una bandiera raffigurante le due squadre che si scontravano, veniva messa una vongola. E tutte le volte che Paul decideva di mangiare la vongola della scatola con una determinata bandiera, quella era la squadra che vinceva.
È successo per i quarti, le semifinali e la finale, quando Paul ha mangiato la cozza della scatola con la bandiera della Spagna.

Gli scettici dicono che Paul non avesse doti divinatorie, che fosse tutto un calcolo della probabilità, che ci fosse una 'guida' e chi speculava sul povero animale marino, mixando un'abile politica di marketing e giocando sulle aspettative e l'euforia che creano i Mondiali su milioni di persone. In effetti già dopo il suo primo passaggio televisivo il parco acquatico di Oberhausen ha fatto incassi mai visti prima.
E così Paul è diventato un simbolo, tanto da ispirare un film del regista Xiao Jing intitolato “Kill Paul octopus” ('Uccidi il polpo Paul') che racconta di una serie di sanguinosi delitti avvenuti nel corso di un Mondiale africano.

Di recente - di follia in follia - si era scatenata prima una guerra sulle sue origini (tutti i Paesi volevano avergli in qualche modo 'dato i Natali'), poi una più seria battaglia su dove dovesse andare finiti i Mondiali e chi lo dovesse 'accudire' (o magari forse su chi doveva guadagnare soldi delle sue 'performances').

Poi (forse) in questi giorni l'epilogo. Paul è morto per cause naturali, si dice, nel suo acquario e sarebbe passato a miglior vita un po' prima dell'età media in cui i polpi lasciano questo mondo. Ma qualcuno ha già detto che non è vero niente e che era già morto da tempo, che c'era un sosia (non sembra difficile, a occhio) e via con fantasie e tesi più o meno veritiere o strampalate.

Pail, in fondo, era simpatico con quella sua aria indolente. E a inorgoglire qualche italiano ci sono le parole di Serena Bartsh, istruttrice di Paul all'acquario di Oberhasun (a che cosa serve un'istruttrice di un polpo?), che dice di averlo pescato con le sue mani all'isola d'Elba (e pare che sia emerso tanto di certificato di nascita), mentre la sua biografia ufficiale segna come luogo di nascita Weymouth, in Inghilterra.

L'acquario di Oberhausen è in lutto ma c'è chi mormora che Paul abbia già un successore. Vedremo, se non avremo di meglio da fare, ai prossimi Mondiali. Buon polpo a tutti!

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