Aeranti-Corallo: le Tv locali e le ‘spine’ del digitale

Secondo l’associazione capitanata da Marco Rossignoli, dopo l’esperienza di Cagliari occorre trovare nuove soluzioni per la transizione al digitale delle Tv locali. Una strada possibile è quella di utilizzare il famoso 40% in digitale dei network…

In riferimento al processo di digitalizzazione delle trasmissioni televisive che dal 1° marzo ha preso il via nell'area di Cagliari e di altri 122 Comuni della Sardegna meridionale, dove si ricevono RaiDue e Rete 4 esclusivamente collegandosi con il televisore ad un decoder per la ricezione digitale terrestre o satellitare, l'Avv. Marco Rossignoli, coordinatore della associazione Aeranti-Corallo, che rappresenta, tra l'altro, oltre trecento imprese televisive locali presenti su tutto il territorio nazionale, ha dichiarato:

"Se a Cagliari è partita l'avventura digitale è altrettanto vero che rimane completamente irrisolta la problematica della digitalizzazione televisiva delle Tv locali. Con la conversione al digitale di solo alcune delle grandi reti nazionali, la televisione continuerà ad essere ricevuta soprattutto in tecnica analogica e, quindi, quasi tutte le Tv locali, essendo prive di canali sufficienti per trasmettere simultaneamente sia il segnale analogico che quello digitale, saranno costrette in questa prima fase, ad operare esclusivamente in analogico poiché diversamente rischierebbero di perdere la quasi totalità dell'ascolto".

"Così facendo tuttavia - ha proseguito Rossignoli - le Tv locali non potranno sviluppare in alcun modo la propria presenza nel mercato digitale, e, quando quest'ultimo decollerà, rischieranno di essere marginalizzate.

Una soluzione per permettere alle tv locali di essere immediatamente presenti nel digitale potrebbe essere quella di accedere alla capacità trasmissiva delle grandi reti nazionali che per legge sono tenute a cedere il 40% della propria capacità trasmissiva a soggetti terzi".

"Auspichiamo pertanto - ha concluso Rossignoli - che l'Agcom modifichi completamente lo schema di regolamentazione al riguardo, attualmente sottoposto a consultazione pubblica, in quanto lo stesso prevede forti limiti all'accesso alla capacità trasmissiva in questione da parte delle Tv locali, che vengono così marginalizzate senza alcuna giustificazione tecnica, economica e normativa".

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