Agcom: nel 2015 il Sic era di 17,1 miliardi di euro

Nel 2015 il valore complessivo del Sistema integrato delle comunicazioni (Sic) risulta pari, secondo le valutazioni dell’Agcom di Marcello Cardani (nella foto), a 17,1 miliardi di euro, con una incidenza del settore sul Pil pari all’1,05%. L’area radiotelevisiva si conferma quale principale segmento del Sic, con un peso che nel 2015 è pari al 49,5%, mentre si riduce di un punto percentuale (dal 27,3% al 26,3%) l’incidenza dell’editoria nel suo complesso.

Cresce il peso della pubblicità online (9,7%) e aumentano le risorse destinate al settore cinematografico (872 milioni, il 5,1% del Sic), mentre i ricavi imputabili alla pubblicità esterna sono valutati in 380 milioni (2,2% del Sic) e le aree relative al “below the line” (1,2 miliardi di euro) rimangono sostanzialmente stabili e rappresentano il 7,2% del Sic.

Tutto questo emerge dalla chiusura del procedimento per la valutazione delle dimensioni economiche del Sistema Integrato delle Comunicazioni per l’anno 2015 e deliberato dal Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Sulla base delle informazioni raccolte e dei dati consolidati forniti ad hoc dai maggiori gruppi di comunicazione, Agcom ha determinato la distribuzione delle quote dei principali soggetti presenti nel Sic, da cui emerge che nessuno di essi realizza nel 2015 ricavi superiori al limite del 20% stabilito dall’art. 43, comma 9 del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici (TUSMAR).

A tale riguardo, viene evidenziato che i principali gruppi operanti nelle aree economiche che compongono il Sic rappresentano congiuntamente - con circa 10 miliardi di euro - il 59% delle risorse totali. In particolare, la quota più rilevante è detenuta dal gruppo 21 Century Fox con il 15,4% (Sky Italia 15,1%, Fox Network Group Italy 0,3%), seguita da Fininvest, 14,9% (di cui Mediaset 13,3%, Arnoldo Mondadori editore 1,4%) e dalla Rai - Radio Televisione Italiana, 13,7%.

Ci sono poi: Gruppo Editoriale l’Espresso, 3,3%; Google, 3,2%; RCS MediaGroup, 3%; Seat Pagine Gialle, 1,4%; Facebook, Gruppo 24 Ore e Cairo Communication 1,3%.

Se si confronta il Sic del 2015 con quello del 2012, si può notare ch sono stati persi 2 miliardi in tre anni (circa 10%), anche se il valore del 2015 è analogo a quello del 2014. Infine, Google e Facebook rappresentano gran parte (il 73,4%) della pubblicità online.

Pubblica i tuoi commenti