Al lavoro con Briatore

“The apprentice” ha la sua versione italiana. Va in onda su Cielo e Briatore è sembrato il più adatto a presentarlo. E qualche risultato d’ascolto non è mancato…

La cosa che fa sorridere è una delle frasi del “boss” Flavio Briatore, che dice: “Vincerà l'etica”. Visti i suoi trascorsi e visto il mondo da Billionaire che rappresenta, non viene da prenderlo troppo sul serio. Ma lui invece sì, si prende sul serio.

Nel suo ruolo di selezionatore del futuro manager che con uno “stipendio a 6 zeri” lavorerà per un anno per le sue società, Briatore sembra contare molto su questo talent reality, versione italiana di “The apprentice”, come ufficio di collocamento. Il format, lanciato negli Usa da Donald Trump, è in onda il martedì sera in prima serata su Cielo, con replica il sabato alle 19 e il lunedì alle 23.

A sfidarsi per sedere alla destra del boss sono sedici candidati divisi in due gruppi (anzi team, si dice nel palazzone di vetro di Briatore): Lux, composto da ragazze, e Il gruppo, da ragazzi. I ragazzi si sottopongono a prove di business, fino ad ora compravendita di prodotti, sempre diversi, con un crescente grado di difficoltà. Compito delle prove è permettere a Briatore e ai suoi due collaboratori, Patrizia Spinelli, da vent'anni braccio destro e PR manager, e Simone Avogadro di Vigliano, consulente internazionale e vicepresidente di una grossa società, di valutare chi è il migliore per creatività, intraprendenza, capacità di lavorare sotto pressione e fare le scelte manageriali più adatte, oltre a saper gestire anche i lavori più semplici, come la compravendita del pesce. I vincitori resteranno a lavorare.

Il programma è il tipico talent. I concorrenti si giocano sì l'assunzione più o meno come in un 'grande fratello' ma gli schemi sono saltati, proprio per le caratteristiche del programma.

Apparentemente l'emozione e il litigio sono banditi (almeno per ora), le lacrime non sono permesse (ma qualcosa riga le guance di una delle ragazze), le emozioni sono mascherate dai concorrenti, i cui atteggiamenti di fronte al boss sono stereotipati e per niente spontanei; le volgarità, poi, non ci sono. Anzi sono esclusiva del boss, che quando non ritiene ben fatta una cosa non esita a lasciarsi scappare “è una stronzata” o frasi del genere. Le puntate sono registrate e la votazione demandata a Briatore, in quanto futuro datore di lavoro.

Il programma ha però un buon ritmo e 'prende' lo spettatore; infatti “The apprentice” ha ottenuto al suo debutto un buon risultato con l'1% di share nel primo episodio e l'1,52% sul target commerciale nel secondo episodio (ogni sera vanno in onda due episodi). Merito anche della intensa campagna pubblicitaria messa in piedi da Cielo (Sky).

“The apprentice” è un programma di successo andato in onda per la prima volta negli Usa sulla Nbc e portato al successo da Donal Trump. In Italia è prodotto da FreemantleMedia.
Chi sarà il fortunato che vincerà il contratto a sei zeri? Sul vincitore è già polemica, dopo che un ascoltatore durante la trasmissione 'La Zanzara' di Radio 24 ha fatto nome e cognome del 'prescelto'. Ma la produzione ha smentito la notizia spiegando che il finale non è ancora stato registrato.

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