Alla Rai i diritti della Coppa Italia

L'assemblea della Lega di Serie A ha assegnato alla Rai i diritti radiotelevisivi della Tim Cup e di Supercoppa italiana per le stagioni 2015/2018. A Telecom sono stati invece assegnati i diritti audiovisivi relativi al cosiddetto 'Pacchetto E’, piattaforma Internet e telefonia mobile, per la Serie A 2015/2018.

La Rai ha battuto a trattativa privata Mediaset e Discovery e conserva dunque i diritti sulla Coppa Italia, che non sono affatto ‘secondari’ come può sembrare.

Ad annunciarlo è stato Maurizio Beretta, presidente della Lega di Serie A. La Lega, secondo quanto si apprende, dovrebbe aver incassato 66 milioni di euro al termine della trattativa privata che ha fatto seguito all’asta indetta da Infront. Un altro milione di euro sarà incassato dai diritti radiofonici, venduti sempre alla Rai, e per il pacchetto internet e mobile acquistato da Telecom. La cifra complessiva è inferiore agli 84 milioni di euro richiesti nel bando iniziale di Infront, ma superiore ai 60 milioni di euro incassati dalla Lega Serie A nell'ultimo triennio.

Il Presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta ha dichiarato.

“Abbiamo assegnato i diritti audiovisivi e radiofonici dei prossimi tre anni relativi alla Coppa Italia e alla Supercoppa Italiana alla Rai e abbiamo assegnato a TIM il pacchetto internet e mobile. Per quanto riguarda il pacchetto C (interviste a bordo campo), invece, avvieremo una nuova trattativa privata, mentre per i diritti internazionali relativi a Coppa Italia e Supercoppa Italiana si farà un bando apposito nei prossimi giorni”.

Il Presidente Beretta ha inoltre spiegato i temi trattati nell'incontro di oggi della Commissione Diritti Audiovisivi:

“C'è stata una riunione tecnica con Riccardo Silva, il nostro licenziatario per i diritti internazionali, in cui si è discusso di tante proposte possibili per sostenere l'immagine del calcio italiano all'estero e per contribuire in maniera determinante alla sua valorizzazione. Sono state messe sul tavolo tante idee, ma non sono state prese decisioni. L'ipotesi di far giocare all'estero alcune partite ufficiali è molto complessa, la Premier League la sta studiando da diversi anni. Noi partiamo dal presupposto che ci sia un potenziale importante per la promozione e valorizzazione internazionale delle nostre competizioni. Possono essere esplorate tante soluzioni, si è incominciato a ragionare nel merito di quelle che potrebbero essere da un lato delle idee utili a promuovere la fruizione del calcio italiano all'estero, dall'altro bisogna confrontarsi con le compatibilità e complessità organizzative”.

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