‘Altri tempi’: le case chiuse in Tv

Ad alimentare ancora, forse, il dibattito su un argomento che da tanti anni divide gli italiani è arrivata la fiction di RaiUno ‘Altri tempi’, dedicata al tema delle case chiuse e della legge Merlin. Ma la questione è stata trattata con delicatezza e sensibilità.

Trattare il tema delle case chiuse in una fiction Tv era una cosa rischiosa. Facile cadere nei luoghi comuni, nella banalità, in una visione un po' manichea delle cose.
“Altri tempi”, fiction andata in onda su RaiUno in prima serata domenica e ieri sera è riuscita a evitare, salvo poche eccezioni, questi errori e a dare un'immagine delle case chiuse e della condizione delle donne che ci lavoravano.

La miniserie, prodotta da Rai Fiction e dalla 11 Marzo per Matteo Levi, racconta com'era la vita nelle case di tolleranza e cosa ha comportato la loro chiusura (nel 1958) nella vita delle professioniste del sesso. Vittoria Puccini interpreta infatti una ragazza violentata a 16 anni di età da un avvocato amico dei suoi genitori morti in un incendio e abbandonata da tutti che, per mantenere la figlia nata dalla violenza, è costretta a fare la prostituta (il nome è, guarda caso, Maddalena), prima in case chiuse di infimo livello e poi al Raffaello, dove con il nome di Ninfa è la più richiesta.

Delle case chiuse si aveva una visione doppia: da un lato le parole dei frequentatori, dall'altro le lettere delle prostitute scritte alla senatrice Merlin, che raccontavano di una vita difficile fatta di soprusi, violenze, cattive condizioni di salute ed igiene e soprattutto mancanza di libertà.
Una duplice visione che viene riportata in “Altri tempi” sia quando Maddalena passa da una casa chiusa di infimo livello a quella di cui diventerà poi la tenutaria, sia nella contrapposizione tra l'entusiasmo dei clienti della casa di tolleranza e l'atmosfera festosa, con la “confessione” delle prostitute a colloquio con la senatrice Merlin. Alla regia va anche riconosciuto il merito di avere trattato il tema del sesso a pagamento in modo delicato, senza mai mostrarlo.

C'è dicevamo, qualche luogo comune e la figura maschile emerge sempre marginalmente e nella maggior parte dei casi in negativo (e su di loro la sceneggiatura si sofferma poco) mentre le figure femminili, in primis le prostitute di cui Maddalena diventerà lei stessa sfruttatrice, si rivelano caratterialmente nelle loro debolezze e nei punti di forza.
Tutta la narrazione, anche per il tema trattato, predilige le parti girate in interni e questo conferisce una certa drammaticità al racconto, che riflette comunque la volontà di evidenziare la drammaticità che caratterizza la vita delle donne del Raffaello.

La fiction è comunque ben riuscita, soprattutto per il cast. Oltre a Vittoria Puccini nel ruolo di Maddalena ci sono Valentina Corti nel ruolo di Adele, la figlia di Maddalena. Le ragazze del bordello sono: Marina Rocco (Camilla), Elena Radonicich (Viola), Camilla Semino Favro (Edda), Viviana Altieri (Agata), Marta Iagatti (Betty). Giselda Volodi è Madame Ada; Mattia Sbragia è il Questore, Benedetta Buccellato è la senatrice Lina Merlin.

Nella prima puntata, con 4.804.000 spettatori 'Altri tempi' ha avuto uno share del 20.09%; nella seconda, uno share del 21.51% (5 milioni 701mila telespettatori).

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