Canale 5 ha trasmesso lunedì scorso un film sul caso del delitto di Perugia che mette alla berlina il nostro Paese, dove si farebbero le cose ‘alla carlona’ in materia giudiziaria, mentre Amanda è sicuramente innocente. Una visione decisamente ‘di parte’ ma che vale la pena di conoscere…
È difficile parlare di “Amanda Knox: Murder on Trial in Italy”, il film americano, opera dell'austriaco Robert Dornhelm e andato in onda su Canale 5 lunedì scorso, sul delitto di Meredith Kercher, che ha fatto moltissimo discutere e diviso l'opinione pubblica del nostro Paese ma che ha soprattutto avuto una forte risonanza mediatica, con tutti i media in America schierati a favore di Amanda Knox e contro la giustizia italiana.
Anche il film è naturalmente innocentista ed è stato realizzato tra Roma e Tivoli (a Perugia non è stato permesso alla troupe di girare) prima della sentenza della Corte d'appello del 3 ottobre 2011; viene ricostruita la vicenda fino alla sentenza di primo grado, ma non si tiene conto della sentenza di secondo grado, che ha ribaltato la prima (Sollecito è stato scagionato e la Knox è stata condannata a 3 anni, che aveva già scontato, per il reato di calunnia, dopo aver accusato ingiustamente del delitto Patrick Lumumba, il proprietario del locale dove lavorava). A marzo ci sarà il terzo grado di giudizio in Cassazione.
Nel film Amanda è la classica ragazza “della porta accanto”: semplice, simpatica, innamorata del suo Raffaele e coinvolta in una storia d'amore appassionante. Poi il delitto di Meredith e anche Sollecito da ragazzo acqua e sapone diventa un mezzo mostro, che cerca di incastrare Amanda. A tratti il film assume toni macchiettistici e l'Italia, la polizia, i giudici vengono ritratti in base ai classici schemi americani: un Paese di trafficoni, superficiali e pasticcioni con carenze ed errori della magistratura nella violazione del diritto alla difesa di Amanda (interrogata senza il suo avvocato, una cosa impensabile per il sistema giudiziario americano). Questo è il filo conduttore dell'intera narrazione, con figure che vengono descritte in modo contraddittorio e incongruenze, da Sollecito, prima innamorato poi mostro-accusatore, al pm Mignini, prima preciso e attento alla ricostruzione accurata del delitto poi preso dalla bramosia di incastrare Amanda, certo della sua colpevolezza, che non segue nessun indizio che possa scagionarla.
Il film era andato in onda lo scorso febbraio sul canale americano Lifetime; su Canale 5 è stato seguito da 3.895.000 telespettatori, per una share del 13,59%.