L’hanno cancellato. Si chiamava «Il programma lo fate voi», andava in onda in estate, tutte le mattine, su RadioDue Rai, lo conduceva Enrico Vaime con il contributo di alcune valide voci, più o meno note e piaceva a molti.
Forse fra il pubblico non c'erano molti ragazzini e questo pare abbia proprio preoccupato il direttore di RadioDue Sergio Valzania (che alcuni candidano ad incarichi di maggior rilievo in Rai, complice il nuovo corso politico), il quale per l'estate 2001 non ha trovato di meglio che fare piazza pulita di questa prestigiosa trasmissione, che invece, a nostro parere, la Rai poteva solo vantarsi di mettere in onda; al suo posto è andato uno dei mille appuntamenti posti sotto la sigla 'universale' del 'Cammello di RadioDue'.
Gli amanti de "Il programma lo fate voi" (parecchi, checché ne pensi Valzania) sono dunque rimasti e rimarranno a bocca asciutta.
In onda c'è già, appunto, il "Cammello" del mattino, che prevede il ritorno radiofonico di Fiorello e la conduzione di Marco Baldini (da poco approdato a RadioRai), mentre per Vaime si prepara una forzata estate di impegni "alternativi".
All'insegna della programmazione "nuova e fresca" Valzania ha poi installato alle 11 una bella edizione estiva dell'immarcescibile '3131' ma, anche qui, ringiovanito (forse), con la conduzione dell'inevitabile Pierluigi Diaco, i cui meriti e pregi tuttora ci sfuggono (sarà che siamo distratti...) ma che a RadioRai trova sempre un posto di prestigio pronto per lui.
Valzania si discolpa dicendo di dover puntare sui giovani per 'missione aziendale della rete' e di aver ricevuto "poche lettere di protesta" per l'eliminazione dal palinsesto di Vaime.
Ci permettiamo allora di farla noi una bella protesta, con tutti i crismi e tutte le giustificazioni.
Vaime non crediamo abbia bisogno di presentazioni né di difensori: per molti di noi è, puramente e semplicemente, "la Radio" (e anche la Tv, per certi versi), e non solo in senso storico ma con una visione pienamente attuale.
L'intelligenza, l'arguzia, la professionalità, la libertà e l'autonomia con cui Vaime ha fatto e faceva la radio non hanno possibilità di paragone con tutti i 'Cammelli' (di Valzania), anche mettendoli tutti insieme.
Una rete come RadioDue che rinuncia a un "maestro" (di vita e di lavoro) come lui e installa invece voci che vanno benissimo sulle private e molto meno sulla Radio di Stato (non ce ne voglia Baldini) non crediamo possa avere un buon avvenire davanti a sé, soprattutto avrà il fiato sempre più corto, tutta tesa come è e come sarà a un inutile e sciocco inseguimento a stili e mode che non sono propri del 'patrimonio' di RadioRai.
C'è anche (forse) un risvolto politico della questione, perché Vaime è da sempre una vera 'voce libera' dell'etere, pronta a commentare ai microfoni da 'non allineato' e da personaggio estraneo ai giochi di potere fatti e fattacci politici e di costume.
Ricordiamo un suo durissimo commento a 'Il programma lo fate voi' dello scorso anno proprio nei confronti di Diaco, che allora trasmetteva nel pomeriggio di RadioDue e già per qualcuno era un 'guru', rappresentante sicuro e autentico del mondo giovanile e persino (perbacco!) opinionista del 'Foglio'.
Vaime, ai microfoni, lo 'distrusse' e oggi se lo ritrova nel palinsesto mattutino, quasi al posto suo.
Non crediamo che con scelte come queste RadioDue e RadioRai possano trovare un nuovo pubblico. Di sicuro qualcosa perderanno e cioè un bel po' di credibilità e soprattutto la loro cultura, la loro tradizione e, se non è troppo, la loro "anima".
Mauro Roffi