Anna La Rosa si lamenta. L’intervista fattale da Antonello Caporale per “Il Venerdì di Repubblica” non l’ha soddisfatta, tanto che, in una lettera al quotidiano di Ezio Mauro, afferma che quanto scritto “non rispecchia il suo pensiero”.
Continua La Rosa "Sono state operate delle forzature, delle semplificazioni eccessive e, cosa ancor più grave, mi sono state attribuite delle frasi mai pronunciate".
Conclude il nuovo direttore dei servizi parlamentari Rai: "Sono sempre stata convinta della necessità della correttezza, dell'equilibrio, del pluralismo e della massima obiettività nell'informazione, soprattutto quella del servizio pubblico".
Secca la replica di Caporale: "Non so di cosa si lamenti e il perché si lamenti. Lei ha coraggiosamente detto quel che pensava e io ho scrupolosamente scritto quel che diceva".
La nostra Anna, dimagrita nelle foto del servizio del "Venerdì" quanto basta per usare qualche centimetro in meno di fondotinta, appariva nell'intervista di Caporale come un'amica dei potenti, una che non punta l'indice, stimata da molti politici di diverso orientamento ma con un chiaro debole per il Cavaliere. Ma soprattutto traspariva bene il suo tocco di "leggerezza" nelle interviste dell'ormai notissima rubrica "Telecamere" (cui ovviamente, non scamperemo più...), realizzate in salotto, in un'atmosfera casalinga, fra cioccolatini e succo d'arancia.
Forse poco abituata ad un'intervista vera, la Nostra si è però lasciata sfuggire qualche parola di troppo: non pare infatti un campione di imparzialità degna di un direttore dei servizi parlamentari l'opinione espressa che "Berlusconi ha salvato la democrazia in Italia", mentre si entra quasi sul piano del grottesco (sia detto senza offesa) quando si afferma impavidamente "Magari Bin Laden venisse da me: gli offrirei anche dei cioccolatini".
Si capisce allora il tentativo di marcia indietro di Anna La Rosa e di rettifica: una manovra, almeno per adesso, poco riuscita.