La produzione di Duilio Giammaria (Tg1), che ha saputo creare un ponte fra Italia e Cina, proprio come fece a suo tempo Matteo Ricci, è stata presentata prima a Torino e poi a New York.

Per un'anteprima a New York City del documentario su Matteo Ricci, si é mobilitato tutto il gotha italo-americano. Prodotto e diretto dal giornalista del Tg1 Duilio Giammaria (ben noto a noi di Millecanali), il documentario 'Nel cuore della Cina: Matteo Ricci' é stato realizzato con la partecipazione della Regione Marche, di RaiUno, Tg1, Rai World e la Tv cinese Cctv.
Nato a Macerata nel 1552 come prete gesuita, Ricci fu, dopo Marco Polo, il secondo piú importante personaggio italiano in Cina. Fino alla realizzazione del documentario di Giammaria, Ricci era piú conosciuto in Cina che in Italia.
Seppur nel documentario di 60 minuti le difficoltá incontrate in Cina da padre Ricci sono state sminuite, durante il dibattito alla Casa Italiana dell'Universitá di New York (Nyu), il produttore-regista Giammaria ha fatto presente come oltre all'asprezza del viaggio e alla diffidenza dei cinesi durante la Dinastia Ming, Ricci abbia dovuto anche affrontare gelosie ed intoppi da parte della Chiesa di Roma. Ricci impiegó 18 anni prima di potersi stabilire a Pechino e grazie ai lunghi tempi richiesti per comunicare con Roma, le istruzioni gli arrivavano molto tempo dopo aver realizzato i suoi piani.
Presente all'anteprima vi era il sottosegretario al Ministero degli Esteri, Staffan de Mistura, e i marchigiani Lucia Pasqualini, vice console del Consolato Italiano di New York (di Offida, in provincia di Ascoli Piceno), e Andrea Angeli, maceratese, portavoce dell'Onu.
L'anteprima americana del documentario su Matteo Ricci ha fatto seguito a quella europea al Premio Italia della Rai a Torino.
Nella foto, da sinistra a destra: Staffan de Mistura (sottosegretario Affari esteri), Elisabetta Belloni (Ministero Affari Esteri), Duilio Giammaria (produttore e giornalista).