Antonio Marano di nuovo direttore di RaiDue

Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha nominato ieri Antonio Marano nuovo direttore di RaiDue al posto di Massimo Ferrario che, in questi anni in cui era stato alla guida della seconda rete Rai aveva sempre avuto un po’ l’aria di chi era capitato lì per caso. Tutt’altra tempra rispetto a Marano, proveniente dai diritti sportivi, che di RaiDue era già stato direttore negli anni scorsi e che di televisione molto sa e molto è appassionato, come ben sanno anche i lettori di Millecanali, sulle…

Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha nominato ieri Antonio Marano nuovo direttore di RaiDue al posto di Massimo Ferrario che, in questi anni in cui era stato alla guida della seconda rete Rai aveva sempre avuto un po' l'aria di chi era capitato lì per caso. Tutt'altra tempra rispetto a Marano, proveniente dai diritti sportivi, che di RaiDue era già stato direttore negli anni scorsi e che di televisione molto sa e molto è appassionato, come ben sanno anche i lettori di Millecanali, sulle cui pagine è spesso intervenuto negli anni scorsi.

Marano ha fra l'altro inventato l'unico vero successo di RaiDue, 'L'isola dei famosi', un programma che ha consentito quasi da solo alla rete di sopravvivere senza crollare, nonostante i mille problemi che l'hanno afflitta e l'assoluta mancanza di una linea editoriale vera e propria in questi ultimi anni. Di certo Marano avrà meno problemi, per esempio, a trasmettere il famoso sceneggiato 'erotico' "Roma", su cui molto conta RaiDue per risalire la china o almeno non perdere terreno, dopo i 'fasti olimpici' di questi gioni.

Tutto bene, dunque, considerando che per le note alchimie politiche la 'poltrona' di RaiDue spetta alla Lega Nord e che in quest'area si resta anche con MaranoO Non proprio, perché la nomina è stata approvata solo grazie ai cinque voti a favore dei Consiglieri dell'area della Casa delle libertà ma soprattutto arriva alla vigilia delle elezioni e in un Cda straordinario fortemente voluto dai Consiglieri 'di maggioranza'. I Consiglieri di Centro-Sinistra l'hanno presa malissimo e anche il presidente della Rai Claudio Petruccioli ha considerato 'politica' la scelta, in grado di spaccare il Cda secondo precise linee partitiche.

Così i Consiglieri dell'Unione, in segno di protesta contro la nomina di Marano, non hanno preso parte alle operazioni di voto. Per Petruccioli, poi, questo "è stato uno strappo. L'atto contrasta con la prassi e il clima che hanno improntato il nostro primo semestre e fa prevedere un futuro nel quale sarà più difficile far vivere l'una e l'altro".

Intanto per Fabio Fazio ci sono altri guai. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha infatti puntato l'indice su RaiTre e sul programma 'Che tempo che fa' di Fazio, invitando Viale Mazzini a "valutare l'adozione di sanzioni disciplinari" a carico dei responsabili della trasmissione.

"Nel ciclo di trasmissioni 'Che tempo che fa', diffuse dal 4 novembre 2005 al 5 febbraio 2006, da qualificarsi come programmi di intrattenimento - sostiene l'Authority - si è registrata infatti l'abituale presenza di esponenti politici, intensificatasi nell'approssimarsi della campagna elettorale, senza che tale presenza trovasse motivazione nella particolare competenza degli invitati sui temi trattati".

Secondo l'Autorità, questa situazione "ha contribuito a dare alla trasmissione una forte connotazione politica, con l'indebita introduzione, in una trasmissione non appropriata, di spazi di approfondimento politico non riconducibili a saltuarie 'finestre informative' e non rispettosi, per di più, all'interno delle singole tematiche, dei principi di parità, del più ampio pluralismo e - tranne che risulti tecnicamente impossibile - del contraddittorio".

Un comunicato - ci sia permesso un piccolo commento - che sembra voler coprire l'Authority a destra (dove Fazio e Cornacchione sono poco graditi, come è noto) e colpisce un programma intelligente. che non è solo di intrattenimento ma si qualifica invece come un vero talk show, dove i politici possono benissimo andare senza 'snaturare' nulla. Magari Fazio è stato un po' maldestro (come abbiamo già rilevato) nella gestione della questione 'politico-partitica' in senso stretto.

In ogni caso c'è da domandarsi che cosa succederebbe se davvero dovesse essere rispettata, al di fuori del periodo di par condicio (dove ci sono regole particolari), la norma che impedisce ai poltici di partecipare a qualsivoglia programma di intrattenimento in Rai. E perché, poi e invece, a Mediaset, sìO

Misteri della politica e della Tv...

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