Una vera maratona di quattro giorni, caratterizzata da un fortissimo ostruzionimo dell’opposizione, si è conclusa, come previsto, con la conversione in legge del decreto del Governo.
Tutto come prima, quindi, nella sostanza, per Rete 4 e RaiTre, almeno fino al 30 aprile prossimo, quando l'Authority dovrà iniziare a dare le sue valutazioni sullo sviluppo della Tv digitale in Italia, per concludere il tutto entro maggio. Una scadenza che si presenta fin d'ora delicata e probabile fonte di molte polemiche.
Il decreto "salvareti" è stato approvato stamattina dalle forze di maggioranza, con 314 voti a favore (256 voti era la maggioranza richiesta), a fronte di 197 no e un astenuto. L'opposizione ha condotto per la bellezza di 60 ore, circa tre giorni, una dura battaglia ostruzionistica, anche se i lavori della Camera sul decreto erano iniziati addirittura martedì, con la richiesta di fiducia, poi votata dall'aula di Montecitorio.
La battaglia condotta dal Centro-Sinistra, con tutti i mezzi possibili e la presentazione di molte decine di ordini del giorno, è stata estenuante ma essenzialmente simbolica, non tesa cioé a bloccare un decreto che sarebbe stato comunque approvato (la fiducia era stata posta per evitare le sorprese negli eventuali voti segreti) bensì, probabilmente, a dare visibilità a un dura opposizione sui temi televisivi a Berlusconi e al suo Governo. Peraltro, infatti, non tutti nell'Ulivo erano stati critici, a suo tempo, sul contenuto del decreto in questione, che era stato sostanzialmente "approvato" anche dal presidente Ciampi.
Infine va tenuto presente che siamo ormai in campagna elettorale e ci sono appunto esigenze di 'visibilità' di ognuna delle forze politiche e dei due blocchi contrapposti. La battaglia vera, per concludere, sarà comunque, a breve, sulla possibilità di far tornare in aula, sempre alla Camera, per una tuttora problematica approvazione, la legge Gasparri.