L’assemblea degli azionisti di Mediaset, riunitasi sotto la presidenza di Fedele Confalonieri, ha approvato il bilancio d’esercizio di Mediaset al 31 dicembre 2015, il bilancio consolidato e le relazioni degli amministratori.
Nell’esercizio 2015 sono stati registrati ricavi consolidati netti pari a 3.524,8 milioni di euro (3.414,4 milioni di euro nell’esercizio 2014). L’Ebit è positivo per 231,4 milioni di euro rispetto ai 248,7 milioni di euro del 2014. Il risultato netto di gruppo ammonta a 4,0 milioni di euro (adjusted: 28,9 milioni di euro) rispetto ai 23,7 milioni di euro dell’anno precedente.
L’assemblea degli azionisti ha approvato la distribuzione dell’utile d’esercizio di euro 50.368.405,61: agli azionisti, quale dividendo, spetterà 22.728.041,28 euro in ragione di euro 0,02 per ciascuna delle 1.136.402.064 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale. L’importo residuo sarà destinato a riserva straordinaria dell’importo residuo di utile di esercizio non distribuito di 27.640.364,33 euro.
L’assemblea ha approvato quindi la prima sezione della Relazione sulla remunerazione, illustrativa della politica della società in materia di remunerazioni degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche, in attuazione di quanto previsto dal Testo Unico della Finanza. L’assemblea degli azionisti ha quindi rinnovato l’autorizzazione al Cda per l’acquisto di azioni proprie per perseguire, nell’interesse della società, le finalità consentite dalla normativa applicabile in vigore.
Fin qui il comunicato di Mediaset. Sono stati diversi, peraltro, gli argomenti discussi durante l’assemblea.
“Bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare, che in questo caso è Pier Silvio Berlusconi: l’onore e il merito dell’accordo con Vivendi è suo - ha detto in particolare il presidente Fedele Confalonieri a proposito dell’intesa con la media company francese siglato qualche settimana fa - . Questa grande alleanza era voluta, nella logica del nostro lavoro, ma in queste difficili trattative il diavolo è spesso nei particolari e in questo caso di diavoli ce ne sono stati tanti, ma l’accordo è stato condotto da Pier Silvio Berlusconi con determinazione e gli va dato questo merito”.
Sul valore dell’alleanza è intervenuto lo stesso Pier Silvio Berlusconi: “L’accordo conferma il nostro impegno, magari per costruire qualcosa di ancora più grande. L’impegno della famiglia nel settore editoriale, sia televisivo sia della carta stampata, rimane immutato”.
Confalonieri è poi intervenuto anche sul tema della Rai, dicendo che a suo parere, “occorre rinforzare la fiction di servizio pubblico e porre un freno alla deriva commerciale. Non sta a noi dire in che modo, è cosa del Governo e del Parlamento. Certo è che il modello di finanziamento della Rai non può creare squilibrio nell’intero sistema”.
Parlando dell’andamento della pubblicità nei primi mesi del 2016, Pier Silvio ha parlato di una raccolta cresciuta del 4,5% “oltre le aspettative”. “Le prospettive sono buone: nel solo mese di aprile la crescita è stata intorno al 10%”. Sui diritti Champions l’AD ha poi precisato che sono stati pagati 605 per tre anni e non 700 milioni e che già dal primo anno probabilmente ci sarà un utile.
Dalla vendita di Premium a Vivendi per il bilancio 2016 “verrà poi una bella plusvalenza”.
“Premium ha creato molto valore - ha aggiunto - . Dalla nascita della Pay Tv, questa ha avuto un rapporto tra costi e ricavi negativo per circa 240 milioni, mentre è stata ceduta a un valore superiore ai 700 milioni. Nei primi 4 mesi 2016 i ricavi di Premium sono in crescita del 20%. I primi frutti concreti dell’accordo con Vivendi si vedranno ragionevolmente a inizio 2017”.