Come purtroppo spesso accade in Sud America, chi va al Governo fa di tutto per mettere a tacere le voci critiche nell’ambito dei media. Ciò accade in particolare con i Governi populisti, che da queste parti abbondano. L’Argentina non fa eccezione e i peronisti non tollerano il ‘Clarin’…
Sembra proprio un caso politico la nuova legge antitrust che rischia di colpire il Grupo Clarin, il più grande gruppo editoriale argentino, da tempo molto critico nei confronti della presidenza Kirchner. Pochi giorni fa è entrata in vigore una nuova legge antitrust che avrebbe portato allo smembramento del gruppo editoriale ma una Corte d'Appello argentina ne ha stabilito l'incostituzionalità. Ora sarà la Corte Suprema a doversi esprimere in merito.
Dal punto di vista tecnico la moratoria concessa dai Tribunali per l' adeguamento delle società di telecomunicazione alla nuova legge su stampa e Tv, approvata dalla maggioranza peronista in Parlamento nell' ottobre di tre anni fa, è scaduta e d'oggi in poi, chi, come il Grupo Clarin, non ha presentato piani di allineamento ai requisiti della legge potrà essere espropriato da una agenzia del Governo creata allo scopo.
Il Grupo Clarín è il più grande gruppo editoriale argentino, con un fatturato annuo di circa 2 miliardi di dollari, ed ha 1500 giornalisti e oltre 7000 impiegati. Pubblica il Clarín, il più diffuso quotidiano dell'Argentina (e del Sudamerica), e alcuni giornali locali. Il gruppo possiede anche Radio, canali televisivi come Cablevision o Canal 13, che è il più visto in Argentina, e un internet service provider.
Ma una delle caratteristiche del gruppo editoriale è di essere stato molto critico nei confronti della presidenza di Cristina Kirchner. Sono in molti a pensare che la nuova legge antitrust sia in realtà solo un modo del Governo per colpire una voce di opposizione in un momento di forte crisi economica per il Paese. È una guerra, quella tra Kirchner e il Clarin, che era già stata intrapresa anni fa da Nestor, marito dell'attuale presidente e a sua volta presidente, morto alcuni anni fa.
Nelle elezioni del 2009 il partito di Cristina e Nestor Kirchner aveva preso una brutta batosta perdendo la maggioranza sia alla Camera che al Senato e secondo il giornale El Pais i Kirchner non avrebbero perdonato al quotidiano Clarìn la sua dura opposizione durante quelle elezioni. Oggi la Kirchner avrebbe fretta di liquidare il Grupo Clarin, che sull'home page del sito ha pubblicato questa scritta rivolta ai lettori: “Non dipendiamo dal Governo ma da voi”, prima delle elezioni del 2013.