Arrestato l’editore di Tv Luna

Fatture false per ottenere finanziamenti ministeriali. Con questa accusa è stato arrestato l’editore del gruppo Tv Luna di Caserta e di Telenostra di Avellino Pasquale Piccirillo.

La vicenda è stata così illustrata dal 'Corriere del Mezzogiorno' (Corriere della sera'):

«L'editore di Tv Luna e del giornale 'Buongiorno Caserta' Pasquale Piccirillo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza casertana nell'ambito di un'indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, coordinata dal procuratore aggiunto Luigi Gay. L'editore sarebbe a capo di una megatruffa per l'ottenimento di fondi ministeriali attraverso la dichiarazione di investimenti fittizi volti fra le altre cose, come richiede la legge, a valorizzare l'offerta turistica, accrescere la competitività delle piccole e medie imprese, migliorare le prestazioni ambientali delle imprese, contribuendo a rafforzare la competitività del sistema produttivo nazionale...
Pasquale Piccirillo è «l'ideatore dell'intera attività criminale», messa in piedi per ottenere dal ministero per lo Sviluppo economico una somma di 782 mila euro, a fronte di investimenti fittizi per un valore di 3 milioni e 500 mila euro. Approfittando delle difficoltà economiche in cui si trovava il titolare di una società informatica, rileva la Procura, Piccirillo lo aveva costretto ad emettere in suo favore fatture per operazioni inesistenti. Queste, che ammontavano a un valore complessivo di 1 milione e 98 mila euro, venivano utilizzate per la realizzazione del progetto ministeriale "Pia Networking"».
L'acquisizione dei documenti da parte della polizia tributaria ha consentito di scoprire l'esistenza dell'autorizzazione per la prima tranche del finanziamento: 381.896,00 euro, che proprio grazie all'attività delle Fiamme gialle è stato bloccato. In totale, i soggetti denunciati hanno emesso fatture per un imponibile di circa 3 milioni di euro e un'Iva di 600 mila euro. Ancora, il valore complessivo delle dichiarazioni fraudolente per annotazioni di fatture, è di circa 2 milioni, con un'Iva di 400 mila euro.
Le indagini hanno poi smascherato il reimpiego di fondi derivanti da fatture per operazioni inesistenti, per un importo di 637.600,00 euro. A percepire illecitamente i contributi statali, era il consorzio «Tecno Caserta», operante, per l'appunto, nel settore delle comunicazioni e guidato da Pasquale Piccirillo».

Ma ci sono anche degli aggiornamenti di oggi, 22 gennaio, sempre sulla stessa testata:

«È durato poco più due ore l'interrogatorio - davanti al gip Giovanni Caparco del tribunale di Santa Maria Capua Vetere - dell'odontoiatra-editore Pasquale Piccirillo agli arresti domiciliari da quattro giorni nell'ambito di un'inchiesta della Procura della Repubblica su un'ipotesi di tentata truffa ai danni del ministero dello Sviluppo. La difesa dell'editore, rappresentata dall'avvocato Maurizio Messuri del foro di Napoli, ha prodotto al giudice la documentazione (supporti magnetici e software) oggetto delle presunte false fatturazioni a sostegno dell'esistenza del rapporto commerciale tra la società di Piccirillo e la controparte, rappresentata da un ex dipendente che ha poi denunciato l'editore.
Nel corso dell'interrogatorio, Piccirillo, ha fornito la propria versione dei fatti e ha chiarito diversi passaggi contestati tra cui una serie di contrasti con il suo accusatore, tale Gennaro Iodice, nati nel corso del rapporto lavorativo. È emerso inoltre che la prima tranche di finanziamento basata su un investimento ritenuto fittizio dalla Procura - per 3 milioni e 500 mila euro - era decaduto già l'anno precedente in assenza dei requisiti del Consorzio Tecno Caserta previsti dal bando. Non solo: il finanziamento complessivo di 782 mila euro, era subordinato alla restituzione dello stesso. La difesa di Piccirillo, che non esclude una controdenuncia nei confronti della presunta vittima, ha già presentato richiesta di scarcerazione al tribunale del Riesame avanzando per il suo assistito una richiesta per consentire a Piccirillo, in qualità di odontoiatra, di poter operare alcuni interventi urgenti presso il suo centro clinico dentistico. Interrogato anche il cugino dell'editore, Mauro Piccirillo, commercialista - difeso dall'avvocato Giuseppe Stellato, che ha negato di conoscere la vicenda in questi termini in quanto semplice dipendente.
L'odontoiatra-editore Pasquale Piccirillo, 45 anni, titolare del gruppo Lunaset con sede in via Isonzo a Caserta che controlla Tv Luna 1, Tv Luna 2, Tv Luna Sat, Tele Nostra di Avellino e il quotidiano 'Buongiorno Campania' con l'edizione locale 'Buongiorno Caserta'. Nell'inchiesta figurano altre cinque persone tra cui la direttrice di una filiale del Banco di Napoli di Caserta che avrebbe avallato alcune operazioni».

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