La vice segretaria nazionale Fnsi Daniela Scanu, il presidente di Assostampa Sardegna Celestino Tabasso e tutti i componenti il direttivo si sono riuniti ad Olbia per discutere della situazione dell’informazione in Sardegna, della tutela dei giornalisti e della precaria situazione dei giornalisti di Cinquestelle Sardegna che da 9 mesi lavorano senza percepire lo stipendio. Dunque, la motivazione per tenere in questa città la riunione è stata anche quella di dare solidarietà ai colleghi in difficoltà.
Durante la riunione è intervenuto anche l’editore Gianni Iervolino, patron di Cinquestelle Sardegna, il quale ha esposto agli astanti la situazione dell’azienda. Iervolino ha detto che si sta tentando di ottenere il concordato preventivo dal tribunale di Tempio Pausania (poi accordato, in effetti), che darebbe la possibilità all’azienda di utilizzare per altri 5 mesi la Cassa Integrazione.
Alla riunione era presente anche l’ex presidente di Assosstampa Sardegna Francesco Birocchi, il quale si affrettato a ribadire come “la situazione di Cinquestelle è emblematica e rispecchia il rischio di desertificazione dell’informazione il Sardegna…”. Queste invece le parole di Celestino Tabasso “Noi siamo in una trasferta olbiese, ci teniamo a che i colleghi, ma non soltanto i colleghi di Cinquestelle Sardegna, che tutti gli ascoltatori e gli spettatori di Cinquestelle che hanno a cuore il servizio che Cinquestelle rende al pluralismo, sappiano che il sindacato dei giornalisti è con loro e continuerà ad esserlo; continueremo anche a fare da pungolo all’azienda, ma anche al sistema creditizio della Gallura. Perché una voce come questa non si spenga. Non ce lo posiamo permettere…”.
Altra notizia ‘non tranqullizzante’ dalla Sardegna è che lunedì 16 marzo è giunto l’ultimatum alla Regione Sardegna dalla Rai: “convenzione entro 15 giorni o si chiude”. Detto così potrebbe essere una battuta ma purtroppo non lo è. A partire dal 1° aprile potrebbero scomparire dal video e dalla Fm tutti i programmi della sede regionale Rai in lingua sarda, e non solo.
A portare a questa assurda situazione è il mancato rinnovo della concessione Rai-Regione Sardegna. A sentire però l’assessore regionale alla cultura Claudia Firino, “siamo nella condizione di firmare e la convenzione l’avremo in tempi brevi. C’era da discutere qualche dettaglio ma ora non ci sono ostacoli...”.
Speriamo sia così altrimenti il danno per l’isola sarebbe molto alto, tenendo conto che qui abbiamo il più importante archivio digitale d’Europa con materiale degli ani ’50. La Regione sino al 2013 versava nella case della Rai 400 mila € annui ma nel dicembre del 2013, anno in cui Romano Cannas lasciava la direzione della sede regionale al subentrante Giovanni Maria Dettori, dalla Regione l’assessore alla cultura Sergio Milia tagliava i fondi destinati all’emittente di stato, portandoli a soli 300 mila €, iniziando però l’iter per il rinnovo della convenzione, bloccatosi poi a Roma.
Con l’arrivo del nuovo assessore tutto ricomincia. Bisogna leggere le carte, discutere e capire cosa c’è da fare. Ci si era convinti che la firma sarebbe giunta entro l’estate scorsa, ma sono passati l’autunno, l’inverno ed è arrivata la primavera e di firma neanche l’ombra. Intanto la programmazione della sede regionale va avanti con fondi propri.