La notizia, tanto clamorosa quanto temuta, è arrivata oggi. L’indagine sulla Radio per antonomasia, da tempo in crisi, si avvia alla liquidazione, dopo che i contrasti interni hanno portato alla mancata approvazione del bilancio 2010. Una vera ‘bomba’…
Il settore radiofonico dovrà inventarsi qualcosa di nuovo, possibilmente condiviso (pena una nuova situazione simile a quella che ha posto fine alla lunga storia di Audiradio), per avere di nuovo dati d'ascolto da presentare al mondo pubblicitario. Dall'altra parte l'UPA perde in questo modo una dei suoi 'Audi' importanti, che finora aveva permesso di rilevare il mondo radiofonico nel suo complesso (anche se per le locali - va detto - il discorso era abbastanza parziale).
La svolta - una vera 'bomba' per il settore dalle conseguenze al momento non valutabili, con un mezzo come la Radio che già manifestava segni di difficoltà - è maturata oggi, quando era stato convocato un Consiglio di amministrazione straordinario, su decisione dell'assemblea dei soci di Audiradio. Il bilancio per i nuovi contrasti emersi fra le mittenti nazionali pubbliche e private (e fra le private) e anche quelle locali non è stato approvato e la cosa dovrebbe portare a una nuova assemblea straordinaria entro metà luglio per la messa in liquidazione della società presieduta (per ora) da Vincenzo Vitelli.
Audiradio era nata nel gennaio 1988 e dal 1996 aveva assunto la configurazione di una società a responsabilità limitata con soci Assap Servizi, Unicom, Upa, Rai, A. Manzoni & C., Gruppo Finelco, Monradio, Nuova Radio, Radio Dimensione Suono, Radio e Reti, RCS Mediagroup e RTL 102.500.