Auditel, ma cosa mi dici maiO

Attori di soap dotati di meter, rilevazioni grottesche dove la visione di programmi sexy può essere attribuita ad arzille ottantenni e chi più ne ha più ne metta.

In compagnia di due ex proprietari di meter incappucciati e alla presenza di Alberto Abruzzese, Giulietto Chiesa, Carmine Donzelli e Renato Parascandolo è successo questo ed altro alla presentazione del libro "La favola dell'Auditel", di Roberta Gisotti (Editori Riuniti).

Secondo l'autrice del libro-inchiesta, forte in sala della testimonianza dell'attore Corrado Taranto (uno dei due incappucciati), il sistema di rilevamento che da sedici anni determina i gusti Tv degli italiani, la vendita degli spazi pubblicitari sul video, i successi e gli insuccessi di qualsiasi programma, starebbe portando un grave danno alla libertà d'espressione ed alla crescita culturale e sociale del nostro Paese.

Taranto ha poi rivelato di essere riuscito, per puro diletto, ad attribuire la visione attraverso il tasto "ospite", di programmi soft core a notte fonda a vecchiette ottantenni, non dimenticandosi mai di lasciare, nel pomeriggio, il televisore acceso su "Un posto al sole", soap-opera per la quale lavorava.

Una requisitoria, insomma, contro Auditel, nello stile del libro della Gisotti. Certo, Auditel non sarà perfetto, peccato che in tutti questi anni nessuno sia riuscito a proporre un sostituto "decente"...

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