I soldi sono pochi (neppure 175 milioni, come ha spiegato Passera) ma ora si litiga di brutto sulla ripartizione, che il Ministero dovrebbe finalmente ‘spiegare’ per decreto. Fortissima offensiva in merito di Sandro Parenzo di TeleLombardia, che non vuol essere equiparato alle piccole Tv.
Sono finalmente in arrivo le regole - via decreto del Ministero dello Sviluppo Economico - in materia di misure economiche compensative per le Tv locali che rinunceranno alle assegnazioni di frequenze per operare in digitale terrestre, in particolare per ciò che concerne la banda dei canali 61-69, di prossima (entro l'anno) assegnazione alle tlc. Di conseguenza gli importi riguardano le regioni oggetto dei primi switch-off, quelli in cui sono stati assegnati alle Tv locali anche, appunto, i canali 61-69.
La prima bozza del provvedimento suddivide la somma stanziata di 174.684.709,00 euro (assai inferiore alle speranze iniziali, con relative polemiche) nelle 8 regioni già all digital (Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino AA, Friuli VG, Emilia Romagna, Lazio, Campania).
Ad ogni regione è assegnata una somma per il gruppo di frequenze da liberare (8 per il Piemonte, 9 per Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia, Lazio, Campania e 2 per il Trentino), il cui ammontare cambia per territorio (con 'estremi' opposti Trentino e Lombardia).
Ma poi c'è' da capire come si opererà nella ripartizione fra tutte le emittenti che attualmente operano - in perfetta regola, fra l'altro - sui canali in questione e su base volontaria (pare) chiudano i battenti (almeno su queste frequenze) e ancora si deve stabilire se 'indennizzare' anche altre emittenti che vogliamo ugualmente chiudere l'attività e che operino su canali diversi da questi (lasciando dunque 'il posto' ad altri) e se e come riassegnare dunque i canali in questo e in altri casi. Ma poi si terrà conto delle sostanziali differenze fra un'emittente e l'altra, unite solo magari dalla 'sfortuna' di operare su una banda non più utilizzabile?
Violenta l'offensiva in merito, nei giorni scorsi, di Sandro Parenzo, editore di TeleLombardia e Antenna 3 Lombardia, con interviste, paginoni pubblicitari sul 'Corriere della sera' e persino citazioni da parte di Marco Travaglio all'interno di 'Servizio Pubblico' (la trasmissione di Michele Santoro che TeleLombardia, fra le altre emittenti, mette in onda).
Come riporta l'agenzia Tm News, “un esproprio di frequenze Tv fatto senza criterio. Sandro Parenzo, presidente di Mediapason…, attacca duramente il provvedimento che sta per essere licenziato dal Governo. «Lo Stato - si legge in una nota - ha venduto le frequenze 61-69 UHF alla telefonia portando a casa 4 miliardi, dei quali, 400 milioni erano destinati al rimborso per le Tv espropriate. I 400 diventano 240 con un gioco di prestigio, poi con un'ultima truffa 170. Quando finalmente le procure competenti sveleranno quale associazione a delinquere ha gestito le decisioni che negli ultimi anni hanno trasformato il mercato televisivo italiano in una costruzione truffaldina, potremo leggere nomi e cognomi. Ma sarà troppo tardi».
«Tra qualche ora - aggiunge Parenzo - dal Ministero uscirà un decreto che recita delle regole per gli espropri delle frequenze che sembrano quelle barzellette di Berlusconi che facevano ridere solo i suoi dipendenti. Truffa o incompetenza? In buona sintesi si dice che verrà pagata la stessa cifra per tutte le Tv che hanno avuto la sfiga (o la “fortuna” come si vedrà) di finire tra il 61-69. Ovvero la Tv del parroco che trasmette per 70 persone, una Messa e lo stesso film tutti i giorni, riceverà lo stesso indennizzo di TeleLombardia che produce informazione in diretta per tutta la giornata».
«Ma lo capisce il confuso legislatore - conclude Parenzo - che il programma di Michele Santoro che abbiamo fortemente voluto per anni e che mandiamo in onda.. ha centinaia di migliaia di spettatori che lo vedono sul canale 64, magari senza saperlo? E che, qualora cambiassimo canale ci vorranno anni per spiegare che si deve sintonizzare nuovamente il televisore perché TeleLombardia lì non c'è più. Truffa o incompetenza? Cambia poco, il risultato è lo stesso. Facendo di ogni erba un fascio si offendono le intelligenze, si umilia il merito, si crea disoccupazione»”.
Come riporta 'Il Fatto Quotidiano', “la procedura prevista… non piace neanche a uno dei maggiori esperti italiani del settore, Antonio Sassano, consulente di Paolo Gentiloni quando era ministro delle Comunicazioni e docente universitario: “È un meccanismo punitivo per le emittenti migliori, quelle che vogliono fare veramente Tv”…
È ancora Sassano a indicare (una via alternativa) prendendo spunto dal meccanismo di assegnazione di quelle regioni passate al digitale terrestre dopo il 2010, quando si sapeva che la banda 61-69 doveva essere lasciata libera per le tlc. “In Toscana o in Liguria - spiega il professore - per assegnare le 18 frequenze disponili per le locali si è fatta una gara dove le emittenti migliori si sono prese gli spazi più competitivi”. E nelle aree del Paese già digitalizzate? “Si dovrebbe procedere con un'asta al ribasso, in modo da liberare almeno nove slot per poi procedere a una competizione nella quale le realtà più serie si possano aggiudicare gli spazi migliori”.
Così facendo, secondo il professore, lo Stato risparmierebbe diverse decine di milioni di euro e introdurrebbe il criterio del merito per riassegnare una porzione di etere alternativa a quella venduta a Telecom e soci”.