Barbareschi recita gratis per conflitto d’interessi

Attore, produttore, parlamentare e vicepresidente della Commissione Trasporti. Un conflitto d’interessi per il quale Luca Barbareschi rinuncia al cachet nella nuova serie della “sua” fiction ‘Nebbie e Delitti’, che alla fine, dopo molte resistenze della Rai, “si farà”.

Luca Barbareschi ha deciso di rinunciare al suo cachet per la fiction 'Nebbie e Delitti', prodotta dalla Casanova Enterneinment, la casa di produzione che faceva capo allo stesso Barbareschi (poi ceduta ad altri dopo la nomina in Parlamento). Una decisione obbligata per i troppi ruoli dell'attore e parlamentare del Pdl. Ma veniamo ai fatti.

In questi mesi è in lavorazione la terza serie della fiction 'Nebbie e Delitti' nella quale Barbareschi interpreta il protagonista per un originario cachet di circa 400mila euro. Il Cda Rai aveva bloccato la serie nei giorni scorsi proprio per la presenza di Barbareschi nel cast. Lo stop a causa del divieto per la Rai di versare qualsiasi compenso ai politici ma anche per l'incompatibilità del ruolo dell'attore, che è ora membro di una commissione competente in materia di telecomunicazioni.

Ancora più pesante sarebbe poi una futura situazione di campagna elettorale, con Barbareschi candidato o impegnato comunque nella propaganda politica.

Nelle ultime elezioni politiche Barbareschi è stato eletto deputato nelle fila del PDL e successivamente è stato eletto vicepresidente della Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni. Il Cda Rai, adottando una decisione 'trasversale' quanto a schieramenti politici, aveva bocciato a maggioranza il contributo Rai appunto alla produzione della terza stagione di 'Nebbie e Delitti' (5,1 milioni di euro).

Dal provvedimento adottato dal Cda è nata la decisione di Barbareschi di rinunciare al compenso, oltre a nuove assicurazioni sul fatto che la Casanova Entertainment, la casa di produzione riconducibile a lui, fosse stata effettivamente ceduta ai soci. Il Deputato-attore presterà ora di fatto gratuitamente la sua interpretazione del Commissario Soneri, cosa che ha consentito alla Rai di rivedere la sua precedente decisione e di approvare il suo decisivo impegno finanziario nella produzione.

Ma Barbareschi, personaggio spesso 'fuori dagli schemi', ha approfittato della decisione per una nuova polemica, chiedendo che la regola valga anche per gli altri parlamentari che lavorano come "giornalisti, medici, imprenditori o con altro ruolo con soldi statali. I professionisti hanno diritto a lavorare e gli attori non sono figli di un Dio minore. Voglio sollevare un caso politico".

Intanto il Cda Rai ha deciso tre nomine all'unanimità (Stefano Luppi, vicedirettore dell'Ufficio legale; Pierluigi Lax, vicedirettore delle Relazioni istituzionali; Nicola Claudio, direttore della Segreteria del Cda). Infine, due interim al Dg Claudio Cappon, per incarichi già in precedenza prorogati, quello (importante) dell'Ufficio legale e quello (non meno rilevante) delle Relazioni istituzionali di Viale Mazzini. I precedenti titolari dei due incarichi, Rubens Esposito e Pierluigi Malesani, avevano maturato già da tempo i diritti per la pensione ed erano in carica in proroga fino al 31 dicembre.

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