Baudo-Vespa: la ‘guerra dei 150 anni’

Spettacolare lite fra Baudo e Vespa, e fra Baudo e Claudio Donat-Cattin dietro le quinte (mica tanto) del programma sui ‘150 anni’ di RaiUno. Una trasmissione nata male e proseguita peggio.

Male è iniziata e ancor peggio è finita la trasmissione “Centocinquanta” per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia condotto da Bruno Vespa e Pippo Baudo.
Iniziata male perché i bassi ascolti hanno condannato, praticamente sul nascere, il programma. Costruito su sei puntate, è stato ridotto a quattro per crisi di audience.

Ma il peggio si è raggiunto proprio nell'ultima puntata, quella di mercoledì scorso. I due conduttori, due primedonne della Rai che hanno sempre cercato di dominare la scena, hanno dato il peggio di sé. Ma veniamo alla cronaca.

Sul finale dello show, tra i luccicanti ottoni della banda dei carabinieri, sullo schermo venivano proiettate le fotografie dei personaggi della Rai, da Frizzi a Magalli. Ma sul monitor, quello che viene visto dai conduttori, era spuntata anche l'immagine di Michele Santoro (che però non è stata vista dal pubblico). Come faceva Vespa, che vede Santoro come il fumo negli occhi a resistere?

Insomma che si trattasse di uno scherzo o di una cosa voluta, Vespa è stato lapidario: “La serata si conclude qui” - ha detto salutando in breve il pubblico e cercando di chiudere la trasmissione a fianco di un sorpreso Baudo. E ha lasciato lo studio, prendendosela con la “trovata geniale” degli autori.
Il programma però, a suo dispetto, è proseguito con la conduzione del solo Baudo e con Vespa chiuso in camerino.

Ma la cosa più gustosa sono i retroscena, raccontati da Maria Volpe sul 'Corriere'. Pare che a luci spente Pippo abbia brindato, in un clima tesissimo e assurdo. Infatti il programma, partito con ascolti bassi, ha perso sempre più ascoltatori col passare delle puntate tanto che sul 14% di share era stata convocata una riunione, nella quale Vespa aveva lamentato l'eccessivo spazio dato all'intrattenimento nel programma.

In questo quadro sarebbero partiti egli insulti tra Claudio Donat Cattin, autore di “Porta a porta”, e Baudo. Quest'ultimo, accusato di comportamento mafioso, avrebbe replicato non a parole ma con uno sputo destinato a Donat Cattin, senza colpirlo.
La conclusione potrebbe essere una lettera di richiamo per Baudo con tanto di multa, e una sanzione per Vespa, reo di avere abbandonato il programma.

Vespa ha replicato dicendo di aver chiuso un programma dopo aver visto che il giornalismo Rai era stato rappresentato con “l'immagine del solo Michele Santoro” e comunque “la trasmissione era praticamente finita, mancava solo una canzone di Bennato, di cui non ero a conoscenza”.

Per i 200 anni dell'Unità d'Italia speriamo che i nostri nipotini non debbano assistere a spettacoli così poco edificanti.

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