Maurizio Beretta fa le valigie e si prepara a lasciare la direzione di RaiUno. DestinazioneO Fiat. Ad attenderlo c’è la poltrona di Responsabile delle relazioni esterne al posto del “pensionando” Paolo Annibaldi.
Si dice comunque che il presidente Zaccaria volesse già sostituirlo prima delle elezioni, anche perché le dimissioni di Beretta erano nell'aria da ben 15 giorni.
Gioco-forza solo ora la Fiat ha annunciato l'«acquisto» dell'ex direttore, che tra l'altro, non ha ancora consegnato nessuna lettera di dimissioni.
Beretta lascia la direzione di una rete che ha avuto moltissimi problemi in questi mesi, per la fortissima concorrenza (vincente) di Canale 5, e che, nonostante tutto, è riuscito a tenere discretamente a galla.
Ma si capiva che questo non era il mestiere per lui, giornalista economico abituato ad avere a che fare con i 'potenti' dell'industria e della finanza e non con i palinsesti da riempire 'al meglio'.
La scelta di lasciare la Rai - ma soprattutto l'impegnativo e forse ingrato incarico - si spiega proprio in questa chiave.
L'esito delle elezioni porta comunque il vertice Rai a un vero e proprio bivio: dimettersi o resistere.
In caso di dimissioni, sarebbe subito il centrodestra a selezionare i nuovi vertici aziendali, incluso il successore di Beretta a RaiUno.
In caso di "resistenza", l'attuale vertice aziendale potrebbe 'congelare' Beretta per qualche settimana (come pare lui sia disposto a fare) o cercare per l'immediato un nome disposto a prendere la guida di RaiUno, in una situazione che potrebbe essere quasi eufemistico definire "provvisoria".
Alla distanza (anche breve) appare infatti fin troppo scontato che Zaccaria (e con lui soprattutto l'odiato Freccero) saranno cacciati in qualche modo e con qualche "pretesto" dal nuovo Governo Berlusconi e allora alla Rai occorrerà probabilmente rimescolare ancora tutte le carte.