Bonolis – Ricci: la guerra continueràO

Dopo la sonante vittoria in ascolti di Paolino, con l’intervento dei vertici Rai e di quelli Mediaset la querelle Striscia – Affari tuoi potrebbe anche rientrare. Ma la vertenza legale sembra inevitabile.

"Con il derby di lunedì sera spero che tutto si sia normalizzato. Anche Bonolis riprenderà il normale corso della sua trasmissione'' (la cui ripresa è peraltro già stata largamente anticipata rispetto al previsto; Ndr.). Il commento lapidario di Lucia Annunziata sull'ennesima puntata della querelle tra "Striscia la notizia" e "Affari tuoi", a margine del convegno "Donne in politica", si è allineata nettamente con le affermazioni del direttore generale Flavio Cattaneo che, dalla sua, ha affermato che "è il caso di smetterla, non ha più senso la guerra".

Se Lucia e Flavio sono d'accordo, dall'altra parte della barricata Confalonieri e Piersilvio potrebbero a loro volta pensare che sia meglio cessare le ostilità, visto che la situazione sembra essere ormai sfuggita di mano un po' a tutti. E se così accadesse, la durissima guerra tra Ricci e Bonolis potrebbe avviarsi alla conclusione. ''Bonolis ha detto delle cose giuste - ha infatti spiegato ancora Cattaneo - : nella sostanza le condivido, ne abbiamo parlato. Io sarei stato, e gliel'ho detto, un po' più breve e un po' più ironico. Bisogna tornare alla normalità''.

Il tribunale degli ascolti televisivi ha comunque sentenziato: Bonolis "innocente", Ricci "colpevole". Insomma, la puntata anticipata di "Affari tuoi" le ha suonate come non succedeva da anni al duetto Greggio-Iachetti, con un insolito risultato di audience: Bonolis 15.252.000 spettatori con uno share del 45,88; "Striscia", in onda in contemporanea anche se è finita 15 minuti prima del concorrente, 8.297.000 spettatori, meno della sua media, con uno share del 25,29.

Ma anche voi potete dire la vostra sul tema votando il sondaggio che Millecanali ha deciso di dedicare a questo tema e che trovate sulla nostra home page. Preferite Bonolis o il GabibboO Fatecelo sapere e darete un segnale di quali siano gli orientamenti prevalenti fra gli "addetti ai lavori" del settore televisivo su questa spinosa questione.

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