Boom per ‘Le Iene presentano Scherzi a parte’

Ascolto clamoroso per Canale 5 ieri sera con ‘Le Iene presentano Scherzi a parte’, condotto da Paolo Bonolis. A seguire l’inedito (in fondo) programma sono stati 6.478.000 telespettatori, per uno share del 26.97%. È stata clamorosamente doppiata RaiUno, che pure trasmetteva una fiction anche interessante, ‘Ragion di Stato’ con Luca Argentero: la media è stata di 3.414.000, per uno share del 12.34%.

Allarme rosso a Viale Mazzini, dunque, anche se a Cologno si devono anche mangiare le mani, visto che ci saranno solo due puntate (salvo clamorose soprese) di questo parzialmente nuovo format e dunque il bis ci sarà solo lunedì 19 gennaio.

 

Sul programma presentiamo due pareri, uno negativo e uno positivo. Cominciamo da Elena Romanato:

 

«È facile prendersela con Razzi dopo che Maurizio Crozza ne ha fatto un personaggio ma gli scherzi di ‘Scherzi a parte’ delle ultime edizioni non bastano a riportare il programma a quello che era. Chi non ricorda scherzi come quello di Laura Pausini, accusata di avere rubato in un negozio, che si susseguivano con un ritmo veloce, uno dietro l'altro? Certo magari rimaneva l'idea che ci fosse qualcosa di costruito ma non erano lunghi, privi di ritmo come quelli di questa breve edizione (due puntate).

Anche lo studio era diverso: animato, “vivace” e neppure ha dato molto la conduzione di Paolo Bonolis (comunque sempre bravo), messo al centro di una specie di ring dove intervista la vittima dello scherzo. L'idea poi di aggiungere uno scherzo allo scherzo, come quello ad Amadeus (e anche in parte ad Alba Parietti), per il quale non viene spenta la telecamera nascosta in casa anche quando gli viene detto che lo scherzo è finto, non ha fatto altro che rendere troppo lunghi gli scherzi stessi.

Per la nuova edizione sono state coinvolte Le Iene. La loro presenza si nota soprattutto nell'introduzione del backstage degli scherzi, che non fa altro che allungarne la durata e che ha avuto un senso solo in quello fatto a Paolo Brosio, che ha visto i due autori-attori, ad un certo punto, seriamente imbarazzati.

Nello scherzo Frank Matano si fingeva un documentarista che vuoleva realizzare un’intervista con Paolo Brosio per parlare di Medjugorje. Ad un certo punto il finto regista gli passava al telefono un fantomatico padre Leonardo, che si rivelava poi il Papa (finto), ma subito Brosio non capiva. Poi riconosceva una voce che attribuiva al Papa e piangeva di commozione, mentre tutti avevano paura di dirgli la verità. Brosio iniziava poi a capire, chiedeva se era uno scherzo, alla fine Matano si diceva mortificato e Brosio chiedeva agli attori di uscire da casa sua, anche se poi è andato in studio da Bonolis (ma mesi dopo lo scherzo).

Bonolis, infine, pur restando un bravo professionista, si è affidato ad autori dalle battute un po' vecchiotte e banali che non gli rendevano giustizia».

 

Ed ecco invece l’opinione di Mauro Roffi:

 

«Si rideva e ci si divertiva ieri sera su Canale 5 e non è davvero poco, di questi tempi. Chissà perché e chissà come, a Mediaset stavolta hanno pescato l’asso giusto.

L’idea, appunto, sembrava contorta e le Iene, fuori dal loro seminato, hanno dato pessime prove (dispiace citare ancora ‘XLove’ ma lì davvero siamo a un esperimento del tutto fallimentare, come dicevamo nei giorni scorsi). Qui invece - sarà un miracolo - le cose sono andate tutte a posto, come in un magico puzzle.

‘Scherzi a parte’ non era in programmazione, da qualche tempo, usurato da una gestione non proprio delle migliori e dalla mancanza di idee su come andare avanti. Un tocco (per fortuna solo un tocco) di Iene, scherzi elaborati e costruiti con cura, cattivi sì, anche molto, ma convincenti e meno banali di altre volte, con un sapore meno convenzionale e costruito, hanno determinato l’ossatura di un programma cui Bonolis ha dato il giusto tocco finale. Accogliendo sulla panchina in modo molto semplice il malcapitato di turno e intervistandolo in modo anche qui non banale, non semplicemente ‘consolatorio’, ha saputo completare la trasmissione al meglio (anche se è vero che i testi dei ‘prologhi’ erano bruttarelli).

Si coglieva al volo che tutto girava al meglio ieri sera e il risultato d’ascolto ne è la prova: Razzi sarà anche usurato da Crozza ma vederlo abbigliato alla Little Tony d’annata in paziente attesa di chissà che in mezzo alla strada, era ancora esilarante. Persino Alba e figlio si prestavano bene all’occasione mentre con Cruciani e Parenzo non si poteva che andare a nozze (eccezionale ‘Riccardo da Roma’).

Mediaset metta subito in cantiere altre puntate ma devono essere puntate così, non le solite cose tirate via. Se il programma viene costruito con intelligenza e cura, il pubblico risponde. Sempre».

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