Dopo l'importante acquisizione di Telereporter (anche per il Piemonte, con relativa versione, mentre la versione satellitare sembra essere stata abbandonata), il gruppo di Telecolor di Cremona (cui fa riferimento anche l'emittente Primarete, diffusa in varie regioni) di Pierluigi Baronio, ha acquisito dalla Athesis di Verona (che controlla a Brescia il quotidiano ‘Brescioggi’) anche Brescia.Tv.
Nella compravendita è stato previsto anche il trasferimento di otto dipendenti di Brescia.Tv tra giornalisti e tecnici.
La repentina novità non è piaciuta ai dipendenti di Brescia.Tv, che sono entrati in sciopero, con la prima giornata di agitazioni programmata per lunedì 26 e martedì 27 ottobre.
“La protesta è stata decisa a seguito della decisione unilaterale del gruppo Athesis di procedere alla cessione del ramo d'azienda rappresentato da Brescia.Tv - dice un comunicato sindacale - . Lo sciopero (fa parte) di un pacchetto di 5 giorni che la redazione e i tecnici dell'emittente hanno dato affidato ai rappresentanti sindacali, da gestire entro la fine di novembre 2015. La decisione nasce dalla necessità di difendere una storia fatta di 12 anni di informazione, intrattenimento e cultura, e di salvaguardare la professionalità di tutti coloro che in questi anni hanno costruito una voce indipendente nel panorama dell'informazione bresciana. La decisione di cedere il ramo d'azienda Brescia.Tv a un gruppo non bresciano, senza fornire alcuna garanzia occupazionale né una continuità con quanto finora costruito, amareggia e sconcerta redazione e comparto tecnico che nel corso di questi ultimi anni, con grande senso di responsabilità, hanno accettato una serie di sacrifici (dagli ammortizzatori sociali ai part time alla mobilità interna) confidando in una soluzione dei problemi aziendali che evidentemente stava a cuore solo ai dipendenti dell'emittente. La cessione di Brescia.Tv avviene inoltre in un momento di transizione fondamentale per l'editoria che dovrebbe puntare alla multimedialità, risorsa presente all'interno del gruppo ma mai sviluppata. L'assenza totale di un direttore di testata e di un direttore di network, la mancanza di un piano di rilancio sia editoriale che commerciale, il continuo impoverimento della redazione e del comparto tecnico hanno portato Brescia.Tv sull'orlo del fallimento, per evitare il quale ora si arriva alla cessione del ramo d'azienda. A pagare saranno i giornalisti e i tecnici e non i responsabili delle scelte, o meglio delle scelte mancate, che ci hanno portato a questo punto”.