80 anni sulla cresta dell’onda. È il compleanno più tenero e forse quello più importante di tutti. La veneranda età è stata raggiunta dal mezzo più tradizionale, ricco e affascinante, la cara vecchia radio, passata dalla versione Uri a quella Eiar, infine alla Rai.
Era il 1895 quando dalle colline bolognesi il giovane Guglielmo Marconi trasmetteva il primo segnale in alfabeto Morse senza il supporto di fili. Ad attenderlo, dall'altra parte della vallata, il fratello maggiore, che con un colpo di carabina doveva comunicare l'arrivo a destinazione del tanto atteso segnale. Da quel giorno, in meno di trent'anni, la radio è entrata prepotentemente nella vita degli italiani.
Ne è passato di tempo e tante voci si sono affacciate sull'uscio del più affascinante dei media. In Italia, prima tra tutte quella di una donna. Il 6 ottobre del 1924 andò infatti in onda la prima trasmissione radiofonica dell'URI - Unione Radiofonica Italiana, che poi diventò EIAR e infine Rai. Venne trasmesso un concerto di musica da camera, preceduto da un annuncio letto da una signorina che si chiamava Maria Luisa Boncompagni (poi entrata ovviamente 'nel mito'), da considerarsi la prima voce della radio in Italia.
In occasione della ricorrenza del 6 ottobre ci sono state alcune celebrazioni musicali (e qualche altra in onda), mentre la Direzione Teche della Rai e la Discoteca di Stato hanno realizzato in collaborazione un portale internet dal titolo RadioMillevoci (www.radiomillevoci.org), interamente costituito da documenti audio non di tipo musicale tratti dai rispettivi archivi.
Il materiale delle Teche è estratto dal catalogo multimediale in un formato in qualità web, con la relativa scheda di documentazione.
Su tutt'altro fronte ieri all'interno del Museo della radio d'epoca di Verona è stato messo in funzione un ufficio postale munito di annullo speciale dedicato alle cartoline commemorative degli 80 anni della Radio. Per l'evento, Telecom Italia ha messo in vendita cinque schede telefoniche per ricordare l'anniversario.