‘Buongiorno Regione’ in tutte le regioni

La nuova rubrica d’informazione della Tgr, in onda su RaiTre la mattina presto (dalle 7.30 alle 8), è stata estesa da ieri a tutte le regioni, dopo le sperimentazioni nelle regioni con centri di produzione (Milano, Roma, Napoli, Torino).

La situazione è stata seguita attentamente da www.ilvelino.it:

«'Buongiorno Regione" è "la risposta della Rai" alla richiesta di informazione glocal dei tempi correnti: il direttore del TgR Angela Buttiglione ha spiegato così il filo conduttore della nuova rubrica che (ha preso) il via lunedì 19 gennaio in tutta Italia. "'Buongiorno Regione' - ha sottolineato Buttiglione alla presenza del presidente Rai Claudio Petruccioli e del direttore generale Claudio Cappon - ridefinisce l'identità del servizio pubblico".

Parte così "l'informazione di prossimità, che - ha ricordato - la Rai aveva già anticipato negli anni '70 con i TgR" e che ritorna oggi "con nuovi contenuti, una grafica rinnovata e strumenti all'avanguardia, fra cui videoconferenza e web". Il direttore del TgR ha elogiato "il cambiamento di mentalità" nelle sedi Rai regionali, che "hanno creduto" in questa iniziativa. «'Buongiorno Regione' - ha osservato - costituirà, con l'agilità delle sue redazioni, anche un ulteriore arricchimento per le testate nazionali, il cui contenuto è già attualmente fatto per oltre il 50 per cento da servizi delle sedi regionali». Un motivo in più - ha ironizzato - "per fare rivendicazioni sindacali a Cappon".

Nelle quattro regioni-pilota (Campania, Lazio, Lombardia e Piemonte) nelle quali "Buongiorno Regione" (era) in onda dal 20 ottobre 2008, "si sono intensificati - ha rivelato Buttiglione - e sono migliorati i rapporti con le istituzioni locali". Le aspettative, ha aggiunto, sono anche in "un miglioramento della stima e della fiducia" da parte dei telespettatori.

"Buongiorno Regione" segna anche il ritorno in Rai della selezione attraverso concorso. "Giornalisti - ha specificato Buttiglione - ma anche tecnici e funzionari sono stati scelti dopo un'accurata selezione". Per tutti "all'inizio ci sono contratti flessibili" - ha spiegato il direttore del TgR, ma "il resto dipende dal successo dell'iniziativa, dalla strategia dell'azienda", anche se "c'è un auspicio per la crescita professionale". Quindi, ha ipotizzato "un paio di anni" per eventuali cambiamenti nel tipo di contratto.

Sul tema è intervenuto anche Petruccioli: "La tendenza è verso la crescita, con riflessi sull'occupazione nel caso in cui il progetto cresca". Ad ogni modo, ha sottolineato il presidente Rai, finora "gli oneri finanziari sono stati tutt'altro che indifferenti". Infatti, ha raccontato, tre anni fa i costi del progetto erano apparsi "insormontabili" ma nonostante il cambio del Contratto di servizio (nel quale non era più previsto l'obbligo per la Rai di raddoppiare il tempo dedicato all'informazione locale), "noi - ha concluso Petruccioli - , poiché non siamo burocrati, prima di chiudere abbiamo realizzato questo impegno che ci siamo dati, a conferma del modo in cui questa azienda è stata gestita negli ultimi tempi"».

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