Continua l’opera di ‘normalizzazione’ di Putin sui media e sull’informazione russa. L’ultima vittima di un potere che non tollera contestazioni è l’agenzia di stampa Ria Novosti, dove cambia tutto…
Svetlana Mironuyk non è più la direttrice di Ria Novosti, agenzia di stampa russa fondata nel 1941 e che fino ad oggi era considerata una delle poche voci indipendenti dal potere in quello sfortunato Paese. Alla scrivania della Mironouk siederà adesso Dmitrij Kiselyov, dichiarato sostenitore di Vladimir Putin, giornalista e conduttore che negli ultimi anni si è distinto per aver assunto posizioni e aver fatto affermazioni che definire discutibili è un eufemismo. Si è distinto per aver contestato l'influenza occidentale su Russia e Ucraina e poi per l'affermazione che gli organi degli omosessuali non dovrebbe essere usati per i trapianti.
L'azione del Cremlino mira a creare un nuovo organo d'informazione che ristabilisca all'estero un “corretto atteggiamento verso la Russia, un Paese con buone intenzioni” - sono le parole del nuovo direttore - , mentre la storica Ital Tass si concentrerà maggiormente sull'informazione interna. Novosti, dunque, un po' sulla scia del canale televisivo satellitare Russia Today, insomma, che illustra nel mondo e in varie lingue le meraviglie dell'“era Putin”.
Ad indicare un nuovo corso, e a cancellare lo spirito d'indipendenza di Ria Novosti, sarà il cambio stesso del nome dell'agenzia, che diventerà Rossia Segodnya. Obiettivo: fare avere ai giornali di tutto il mondo flash d'agenzia “corretti” sui principali eventi in Russia e sul suo mondo politico.
Il ribaltone a Ria Novosti, che ha 2300 dipendenti compresi i corrispondenti esteri ed è diffusa in varie lingue, rientra in un piano più ampio di pubbliche relazioni inaugurato dal Cremlino con l'obiettivo di dare all'estero un'immagine più favorevole di se stesso; immagine che Ria Novosti aveva avuto la “colpa” di offuscare nei giorni delle manifestazioni di Mosca, riportando i dati in modo oggettivo e distaccato e non con un'informazione di parte, soprattutto astenendosi dal compiacere il potere, come insegnano le regole basilari del giornalismo.
Proprio da questo sarebbe nata la decisione di Putin di mettere mano a Ria Novosti e di creare un organo d'informazione più allineato.