Il digitale terrestre parte tra polemiche e accuse reciproche tra la Lega, le società e i presidenti di alcuni club. E a dare addosso a Mediaset e La7 ci si mettono anche le associazioni dei consumatori.
Il conto alla rovescia per le partite in digitale terrestre è vicino, manca poco all'ora X e la polemica è già alle stelle. Anzi oltre.
Ma andiamo per ordine e vediamo quali incontri si giocano sabato. Ad inaugurare la "partenza" del digitale terrestre è La7, che sabato 22 trasmette Bologna-Cagliari alle 18; alle 20.30 giocano Inter e Chievo sul canale digitale di Mediaset. Domenica tocca alle altre squadre ma gli incontri Lazio-Sampdoria, Siena-Palermo e Udinese-Reggina non andranno in digitale terrestre, dal momento che Lazio, Udinese e Siena non hanno ancora venduto i loro diritti in questo campo. Pare comunque che Mediaset sia interessata a Udinese e Siena e La7 sia in trattative con la Lazio.
Ma ci sono altre squadre in campo e ben altre partite che si stanno giocando. Da un lato ci sono Mediaset, Telecom con La7, Sky e anche RossoAlice e dall'altro le squadre di calcio, che litigano, perché alcune vogliono tornare a trattare collettivamente la vendita dei diritti televisivi. Anche perché l'unione fa la forza.
Dieci club hanno creato in questi giorni un nuovo consorzio, composto da Atalanta, Bologna, Brescia, Cagliari, Fiorentina, Lecce, Livorno, Palermo, Sampdoria e Udinese (si spera diverso da quello di Gioco Calcio, di infausta memoria), alle quali presto potrebbe aggiungersi il Chievo; a fare da 'condottiero' del nuovo gruppo c'è il presidente della Fiorentina Diego Della Valle.
I dieci club sembrano tutti schierati contro il presidente della Lega (prorogato, per ora) Adriano Galliani, accusato di avere privilegiato solo le grandi società. Ma Galliani, tra l'altro anche vicepresidente del Milan (Berlusconi, si sa, si è dimesso da poco da presidente in ossequio alla legge sul conflitto d'interessi) e per molti anni impegnato in Mediaset (neppure Galliani teme evidentemente il conflitto d'interessi), tiene duro, nonostante - ecco l'altra grande notizia - l'asse Milan-Juventus si sia improvvisamente rotto.
La7 intanto è investita dalle polemiche per il "caso Biscardi". Per il digitale terrestre la Tv di Telecom Italia si avvale di una società esterna, la Frenter srl, giudicata legata al conduttore del 'Processo' Aldo Biscardi; questa situazione ha tagliato fuori la redazione sportiva dell'emittente di Tronchetti Provera. L'azienda dovrebbe chiarire la questione in queste ore, in un incontro chiesto da FNSI, Asr e dal Cdr de La7.
Ma non è finita qui per La7, che, insieme a Mediaset, è additata dall'Adiconsum e dal Movimento Difesa del Cittadino di comportarsi scorrettamente con i consumatori-spettatori. Nel contratto di vendita delle schede pre-pagate, definito "vessatorio" dalle associazioni dei consumatori, Mediaset e La7 si riservano la possibilità di variare, modificare o addirittura sospendere il servizio senza alcun preavviso e rigettano ogni responsabilità per la mancata fruizione del servizio, se deriva da guasti o motivi tecnici.
Intanto, finalmente si è chiarita la questione dell'acquisto delle partite con la card di La7: si deve in effetti scegliere una squadra ma può anche non appartenere al 'pool' di cui La7 ha i diritti; ad esempio, si dovrebbero poter vedere tutti gli incontri anche della Juventus (o del Milan, o di altre compagini 'di Mediaset') quando la 'vecchia signora' giocherà in trasferta sui campi delle squadre di cui La7 detiene i diritti. Interessante, ma un po' macchinoso, se davvero è così...