Tanta agitazione per tornare quasi al punto di partenza. L’accordo fra Sky e Mediaset conferma per i prossimi campionati la situazione attuale; perde un po’ di soldi la Lega Calcio e Infront non sembra fare una gran figura. Per il resto, tutto come prima, mentre per la Champions si vedrà…
Alla fine l'accordo che serviva anche alla Lega Calcio per togliersi dall'impaccio in cui si era cacciata anche a causa di un meccanismo di gara che non era proprio chiarissimo né esente da critiche (era stato preparato dall'advisor Infront), è arrivato (ma che fatica!), dopo riunioni e scadenze che saltavano e la necessità di colloqui diretti fra i contendenti che ormai prescindevano completamente dalle regole pre-stabilite. Oggi infatti la Lega ha assegnato formalmente i pacchetti B e D (dunque tutte le squadre di serie A) a Mediaset e quello A a Sky (le migliori squadre via satellite) ma l'esito finale dovrebbe essere l'esatto opposto. Sky dunque avrebbe tutte le squadre via satellite (come oggi) e Mediaset le migliori squadre in digitale terrestre; in esse rientrebbe però la Roma, anche qui diversamente da quanto sembrava, e infine dovrebbe essere ancora Sky ad avere le interviste. In cambio Mediaset avrebbe gol e highlight vari di tutti.
Nulla di nuovo rispetto a oggi, pertanto, anche se Mediaset paga un po' di più (ma era 'fisiologico') e la Legga alla fine rinuncia a un po' di soldi, restando ben sotto il miliardo per il triennio 2015-2018 che già pregustava. Ma così i soldi saranno garantiti e tutto il carrozzone potrà andare avanti. Infine per la Champions magari Sky e Mediaset studieranno una soluzione più avanti, che non sembra a questo punto impossibile.
Vediamo a questo punto i particolari dell'intesa riportati da 'Repubblica':
“Accordo fatto. La Lega di Serie A rinuncia a 150 milioni di euro per mantenere lo status quo. A Sky, quindi, tutto il campionato di calcio sul satellite, a Mediaset le partite delle migliori 8 squadre di serie A sul digitale terrestre, pari però all'86% dello share. Insomma un accordo al ribasso per tutte le parti con vantaggi limitati. Nelle casse delle Lega entreranno 945 milioni di euro: 572 dalla piattaforma satellitare di Rupert Murdoch, gli altri dal Biscione. Meno comunque di quanto ci fosse sul piatto fino a questa mattina: 1,1 miliardi di euro. La speranza è che adesso nessuno degli attori in gara, ma usciti perdenti dall'asta presenti ricorso.
Sky, infatti, si aggiudica il lotto A per il quale aveva già presentato l'offerta più alta e il lotto D per il quale la sua offerta era risultata terza alle spalle di Mediaset e Fox e più alta di soli 10 milioni rispetto a Eurosport. Lo stesso vale per Mediaset che per il lotto B aveva offerto meno di Sky e Fox. Insomma, un bel pasticcio che in due giorni chiude le pagine più brutte della storia del calcio italiano. Prima la nazionale malamente sconfitta in Coppa del Mondo, poi l'esito di un'asta dove a vincere non sono state le offerte migliori, ma gli interessi in gioco. Alla faccia di ogni regola. E a dimostrazione della mancanza delle certezza del diritto in Italia. Di più: il lotto D dovrebbe passare a Sky attraverso Mediaset, dando per scontato che l'Agcom dia il via libera alla sub licenza.
In questo modo Sky paga 8 milioni in più rispetto al contratto in ancora in vigore, ma ha 132 partite in esclusiva (78 in più rispetto adesso) e rinuncia ai piani di sbarco sul digitale per il quale aveva preparato il decoder unico. Mediaset, invece, spende 373 milioni contro gli attuali 277 per trasmettere meno partite. Nell'accordo, almeno per il momento, non rientra la Champions League, ma è possibile che si arrivi a un'intesa anche sulla competizione internazionale: Sky ha l'esclusiva per la prossima stagione, il Biscione per le tre successive.
All'apertura delle buste lo scorso 5 giugno era emerso che Sky aveva presentato le offerte più alte per i pacchetti A e B, quelli con le migliori squadre su satellite e digitale terrestre, mettendo sul piatto 779 milioni di euro. Il Biscione, invece, aveva depositato un'offerta più bassa per entrambi i lotti, puntando forte sul pacchetto D, quello con i diritti per le "altre" 12 squadre giocando d'astuzia: ha vincolato la proposta da 301 milioni (121 più di Fox e 51 più di Sky) all'assegnazione anche di A o B.
A questo punto la battaglia si è spostata sul piano legale. L'avviso della Lega e dell'advisor Infront era di non assegnare i due pacchetti più pregiati allo stesso operatore perché sarebbe stato vietato dalla legge Melandri. A conferma di questa intepretazione c'era anche un parere pro veritate dei Giorgio De Nove, già legale di Fininvest, ma il governo e il Pd non la pensavano allo stesso modo: "Piuttosto - ha detto l'ex ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni - l'Antitrust potrà intervenire dopo l'assegnazione". Per questo Sky ha diffidato la Lega dal non assegnare i pacchetti alle offerte più alte. Mediaset, però, ha controdiffidato Sky per turbativa d'asta”.
Resta incerto e da assegnare solo il pacchetto per i diritti del campionato su Internet (in teoria anche quello delle interviste e degli spogliatoi, che però andrebbe appunto, fuori gara, a Sky).