Mettere all’asta i ‘diritti in chiaro’ del prossimo campionato di serie A e B e della Coppa Italia. È stata questa nuova mossa della Lega Calcio a mandare nel panico la Rai. Che ha reagito duramente, avviando una causa giudiziaria, per ora con successo.
Per la prima volta nella storia del calcio italiano e della televisione, la Lega Calcio ha deciso di mettere all'asta i diritti televisivi 'in chiaro' del prossimo campionato, quello della stagione 2005/2006. Entro martedì scorso alle 12 i network interessati all'affare dovevano presentare le loro offerte. E nessuno era in grado di assicurare che sarebbe stata la Rai, come finora era capitato, ad aggiudicarsi questi diritti.
Un fulmine a ciel sereno proprio per la Rai, alla quale fino a poco tempo fa il presidente della Lega Galliani sembrava guardare, come sempre, quale diretta interessata alla questione. Pare infatti che Galliani avesse già avviato trattative con i dirigenti Rai, poi evidentemente naufragate per qualche motivo non chiaro. Successivamente si è saputo dell'asta, con termini quasi 'immediati'. Secondo le previsioni, la Lega guidata da Galliani (che è anche a capo del Milan) dovrebbe incassare almeno 67 milioni di euro.
L'intenzione del presidente sarebbe quella di "spacchettizzare" i diritti, ovvero di vendere separatamente quelli della succulenta serie A e poi, a parte, quelli della meno seguita serie B. Per i soli diritti radiofonici (fiore all'occhiello di RadioRai è la storica "Tutto il calcio minuto per minuto") la Rai potrebbe spendere circa 5 milioni di euro. Non pochi, considerando che, pur non avendo le postazioni dedicate e attrezzate sulle tribune dei campi di calcio come i radiocronisti Rai, anche le private di fatto fanno ampi collegamenti con i campi di gioco.
Due le ipotesi sulla mossa improvvisa della Lega. Per alcuni Galliani non vorrebbe far altro che giocare al rialzo, cercando di incassare il massimo dai diritti del prossimo campionato. Per altri, invece, sarebbe addirittura già tutto fatto: diritti assegnati a Mediaset con la precisa volontà di dare il colpo di grazia alla Rai, oppure (variante) alla 'emergente' Sportitalia. Sono a rischio alcune trasmissioni di Viale Mazzini, soprattutto "90° minuto", che comunque da qualche tempo accusa un calo di ascolti, ma che regala al pubblico le immagini cruciali delle partite e le interviste ad allenatori e giocatori. E poi, 'Quelli che... il calcio' e 'Stadio sprint'.
Dopo le durissime accusa alla Lega divulgate nei giorni scorsi da varie trasmissioni Rai, ieri mattina il colpo di scena: il Giudice del Tribunale di Milano Giuseppe Tarantola ha sospeso l'asta per i diritti Tv in chiaro della Lega Calcio di cui sopra, accogliendo il ricorso d'urgenza presentato dalla Rai.
Giochi fermi, per adesso, dunque, anche se Galliani ha fatto sapere che "entro le 12.00 di martedì sono arrivate tre offerte per i diritti Tv. Le buste sono state messe in cassaforte e lì rimarranno chiuse, dopo che abbiamo preso atto, via fax alle 11.52, del provvedimento emesso dal giudice Tarantola".
A presentare le tre offerte di cui sopra sono state due emittenti televisive diverse ed esse riguardano i diritti televisivi della serie A, i diritti televisivi della serie B e i diritti radiofonici e televisivi della Coppa Italia, in un unico pacchetto (nonostante le intenzioni di 'spacchettamento' cui accennavamo prima). A sorpresa, non sarebbero invece arrivate offerte per i diritti radiofonici dei campionati di serie A e B.
La partita è del tutto aperta e promette nuovi clamorosi sviluppi.