Non passa giorno che non ci sia qualche sviluppo sul fronte del ‘canone nella bolletta elettrica’, anche se sarà solo a luglio che vedremo concretamente chi dovrà pagare, come e quanto. Come era prevedibile, la questione è assai complessa e per tutti (e prima di tutto per il Governo) l’operazione avrà uno svolgimento assai complesso, mentre la scarsa popolarità della ‘tassa’ in questione assicura polemiche a non finire.
Intanto c’è il tema dei rimborsi alle società elettriche come ‘indennizzo’ per i costi delle procedure sul canone in bolletta, che, come Chicco Testa, presidente di Assoelettrica, non perde occasione di ricordare spesso, “è ancora aperto: bisognerà trovare una forma perché indubbiamente noi i costi ce li abbiamo”.
“Dobbiamo - ha spiegato Testa - fare investimenti per trasformare i nostri sistemi informativi ma soprattutto bisogna pensare alla gestione amministrativa, ossia ai casi di evasione da segnalare, alla contabilità. In un’azienda come l’Enel almeno cento persone dovranno occuparsene, credo. Anche in Sorgenia (Testa ne è presidente; N.d.R.) dovremo mettere almeno dieci persone”.
Le società elettriche dovranno anche scambiarsi informazioni fra loro e ci sono anche rischi evidenti in tema di privacy.
Il direttore gestione tributi dell’Agenzia delle entrate Paolo Savini, in un’audizione alla Commissione Anagrafe tributaria, ha poi spiegato che per il pagamento del canone Rai in bolletta “assume cruciale importanza la corretta individuazione della famiglia anagrafica che, in modo del tutto peculiare rispetto alle diverse imposte del nostro sistema tributario, costituisce di fatto il soggetto passivo del tributo. Allo stato attuale, in attesa della costituzione della nuova Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, l’individuazione della famiglia anagrafica risulta particolarmente complessa”.
Per superare tali criticità, “il decreto attuativo in corso di emanazione da parte del Mise dovrà prevedere che i Comuni siano tenuti a trasmettere all’Agenzia delle entrate, su richiesta della stessa Agenzia delle entrate, i dati relativi alle famiglie anagrafiche”.
Ci sono vari altri problemi più ‘specifici’ ma conviene passare oltre e vedere alcune anticipazioni di ‘Repubblica’ sul decreto che il Ministero dell'Economia e quello dello Sviluppo economico stanno preparando “per fare in modo che tutti paghino il canone Rai, da luglio nella bolletta elettrica”:
“Se ‘l’enorme radar’ funzionerà come descritto negli 8 articoli del decreto, sarà difficile per tutti scansare i 100 euro del nuovo canone televisivo. Il decreto tenterà di regolare anche molti casi pratici che potranno realizzarsi, nelle nostre vite di telespettatori elettrici, da luglio 2016.
In centinaia di migliaia di case, ad esempio, mamma ha intestata l’imposta della tv e papà invece la bolletta della luce. Il decreto tenterà di prevenire il doppio pagamento. Poiché la famiglia deve saldare il canone tv una sola volta, l’Agenzia delle Entrate (Ufficio di Torino) farà una “voltura automatica”. Papà che paga la bolletta elettrica diventerà anche titolare dell’abbonamento televisivo.
Per quanto riguarda i rimborsi per chi non dispone di un apparecchio tv, va segnalato all'Agenzia dell'Entrate. Se l'utente lo dimentica e ha, per esempio, il prelievo dal conto corrente del corrispettivo della bolletta della luce, nessun problema: per chiedere alla società della corrente il giusto rimborso, avremo tempo fino a giugno dell’anno successivo ai pagamenti. Ma la società elettrica, a sua volta, avrà tempo 6 mesi per ridarci i soldi.
Un tasto dolente sta nell'attivazione di un'utenza ad anno in corso. Se per esempio viene attivato a novembre, la bozza del decreto prevede che venga pagato tutto l'ammontare per l'annualità, quindi 100 euro, e non solo le ultime due rate mensili (20 euro). Una misura certamente impopolare ma che con molta probabilità verrà modificata nella versione finale del decreto”.