Capodanno in Tv al Sud: Matera contro Bari

 

È stato un asse ideale nel Sud Italia a fare da ‘cornice’ agli auguri del Capodanno 2016 in Tv. Matera e Bari non distano poi così tanto fra loro e in treno, con le Appulo-Lucane, si copre la distanza in poco più di un’ora mezzo.

 

A Matera c’era una situazione inedita. Dopo qualche anno a  Courmayeur (la Regione Valle D’Aosta, pur a statuto speciale, nel 2015 ha tagliato i fondi e l’accordo con la Tv pubblica per il Capodanno è saltato), la Rai ha raggiunto una nuova intesa con la lanciatissima città dei Sassi, che freme e preme dopo la designazione a Capitale Europea della Cultura 2019, con connesso possibile formidabile giro d’affari e prossimi bei fondi a disposizione. Ce n’erano già (di fondi europei a disposizione), evidentemente anche quest’anno, visto che la Giunta Regionale di Centro-Sinistra di Marcello Pittella ha finanziato appunto l’intesa con Viale Mazzini, assicurando peraltro che quei soldi era bene spenderli, perché altrimenti potevano restare inutilizzati. Anche la Giunta Comunale materana di Raffaello De Ruggieri (pur di diverso colore politico) ha visto tutte le opportunità dell’operazione e, detto fatto, per la prima volta la Rai è sbarcata a Capodanno in questa incredibile e straordinaria città, con conferenze stampa a Viale Mazzini prima e all’ex Ospedale San Rocco di Matera il 30 dicembre poi.

Non c’e andata ‘leggera’ la Rai. È sbarcata con tanti mezzi e persone (si parlava di 85 suoi uomini presenti da ancor prima di Natale ma il presentatore Amadeus nel corso della diretta l’ha sparata grossa: ‘Qui siamo in 600 stasera a lavorare’), così tanti che occupavano buona parte delle vie adiacenti alla bellissima piazza Vittorio Veneto, proprio sopra i Sassi; la Rai ha poi occupato con gli uffici della produzione la Mediateca locale e ha transennato gran parte della piazza per molti giorni, impedendo anche l’accesso agli Ipogei (una specie di piccola città sotterranea situata proprio sotto piazza Vittorio Veneto), mentre la piazza stessa era occupata da un gigantesco e peraltro bellissimo palco, secondo alcuni ‘fuori norma’ (forse per le enormi dimensioni della struttura).

Tutto questo a Matera ha fatto storcere il naso a qualcuno, che ha parlato di un primo ‘evento’ effimero che ne preannuncia molti altri e ‘snaturerà’ inevitabilmente la città a puri fini turistici, ma a prevalere era naturalmente l’entusiasmo, sia delle Autorità sia di quanti (tanti, in effetti) sono convenuti in cerca di selfie, filmati e autografi. Il risultato era che non c’erano più posti liberi negli alberghi (che pure qui si moltiplicano, anche e soprattutto all’interno dei Sassi) o b&b e diversi ospiti hanno dovuto cercare camere nelle vicinanze.

Chissà perché, poi, si era pensato a ben tre presentatori: Amadeus ha consacrato la sua nuova ascesa da ‘star Rai’ col suo primo show di Capodanno; Rocco Papaleo non poteva non essere protagonista nella sua Basilicata; poi ci doveva essere anche Claudio Lippi, forse perché al ‘veglione 2015’ c’erano diversi protagonisti di ‘Tale e quale’ ma il destino ci ha messo lo zampino e Lippi si è sentito male (‘ha preso freddo’- diceva Amadeus, che Papaleo chiamava sempre ‘Amadeo’), dando forfait all’ultimo momento, con scaletta dunque da rifare poche ore prima.

Nulla di male, però, alla fine: la diretta è filata via liscia (o quasi) per la bellezza di cinque ore e mezzo circa (fino alle 2.30) e l’atmosfera era buona, tanto che Pittella e altre autorità ci hanno provato: ‘Ci prenotiamo per i Capodanni Rai da qui al 2019’. Vedremo, nel frattempo qualcuno ha notato che il Capodanno è stato anticipato di almeno un minuto per un conteggio orario sbagliato (onestamente non sapremmo dire, ma c’è chi ne è certo e se così è, verrebbe da dire che è ‘roba da matti’, visto che tutto ovviamente si concentra su quel momento della serata) e che negli auguri che scorrevano forse incontrollati a bordo schermo era stato inserito un po’ di tutto, persino (qualcuno lo assicura, anche qui non sapremmo dire) una o più bestemmie.

Alla fine però la produzione c’era, con begli ospiti, il successo d’ascolto è arrivato (31.46% di share), la promozione di Matera dà già l’idea che farà il paio con quella dell’Expo e tutto è finito più o meno bene. ‘L’anno che verrà’ 2015-2016 è stata diffusa da Rai1, Rai HD e Rai Italia (che Amadeus continuava a chiamare Rai International); per i ‘creditì’, diremo solo che capostruttura Rai dell’evento era Antonio Azzalini, l’impegnativa regia era affidata a Maurizio Pagnussat, la scenografia era di Marco Calzavara, la fotografia di Fabio Brera. Il colpo di genio? Quello di Renzo Arbore, ovviamente, che ha ribattezzato la canzone ‘Il materasso’ come ‘Il materano’, con risultato eccellente.

 

Fin qui Matera. Ma la vicina Puglia, sorniona, non è stata da meno. Mediaset, dopo i buoni risultati dello scorso anno, si è di nuovo affidata a un ‘Capodanno con Gigi D’Alessio’, che però stavolta non era nella sua Napoli ma a Bari, appunto, in trasferta e per questo a fare gli onori di casa c’era Gianni Ciardo, con ospiti un protagonista dell’immancabile ‘Il segreto’ e diversi personaggi dei talent delle reti del Biscione e ancora Nek, un Gianluca Grignani un po’ sconcertante, Dolcenera, Bianca Atzei e altri ancora.

Location dell’evento era piazza della Libertà, grande spiazzo su corso Vittorio Emanuele, importante arteria cittadina, di fronte al Teatro Piccinni. Il colpo d’occhio della piazza piena di giovani festanti era formidabile e si è pure ballato con Angelo Baiguini per alcune ore, dopo la fine dello show ‘ufficiale’. Quest’ultimo ha visto quasi sempre D’Alessio in scena, inesauribile con la compagna Anna Tatangelo, a tirare la fila del tutto, nonostante alcune evidenti difficoltà con la conduzione in un corretto italiano (D’Alessio non ce ne voglia, purtroppo si sono notati alcuni strafalcioni ‘non male’).

Buona l’atmosfera, quasi meglio di quella di RaiUno, e buona promozione anche per la Bari di Emiliano e del sindaco Decaro e per la Puglia in generale.

‘Andiamo in onda a rete unificate’ - assicuravano le Autorità locali e mica avevano torto, se si considera che ‘D’Alessio & Friends’ era in onda su Canale 5, l’immancabile Rtl 102.5 in versione radiofonica e televisiva (Rtl per ora ce la fa ancora a prevalere sulla ‘Radio di casa’ R101) e pure la giovanissima Radio Zeta l’Italiana (che dal 1° gennaio ‘ingloba’ ufficialmente Radio Zeta), mentre il gruppo Norba, visto che eravamo a Bari e che i rapporti con Mediaset sono buoni (soprattutto per la pubblicità di Radionorba ma anche per i programmi forniti alla Tv), ci aveva infilato pure Radionorba, appunto, e, dal backstage, Telenorba. Mica era finita lì: la diretta era in onda pure su Mediaset Extra e nel mondo su Mediaset Italia (l’equivalente di Rai Italia); per la prima volta, poi (se non andiamo errati), poco prima di mezzanotte si è collegata pure Rete 4.

Nonostante ciò, ascolti inferiori allo scorso anno: 2.840.000 telespettatori, pari a uno share del 17,49%, ma per la sola Canale 5. Forse ci voleva un colpo d’ala: Checco Zalone era segnalato in zona col fido Gennaro Nunziante per la ‘prima’ del suo gettonatissimo e sicuro ‘re del box office’, il film ‘Quo vado?’, che è poi una produzione Taodue e dunque sarebbe stato naturale averlo lì, con Gigi D’Alessio, almeno per qualche minuto. Quella sì sarebbe stata un’idea vincente per gli ascolti, ma Zalone è andato altrove, per esempio da Fazio. Misteri della Tv…

 

 

Aggiornamenti del 2 gennaio

 

I due gravi ‘errori’ della diretta Rai da Matera ci sono dunque stati, in effetti, e sono sulle prime pagine di tutti i giornali, complice anche il vuoto di notizie del periodo festivo.

Sembra però passato in secondo piano il conto alla rovescia sbagliato che ha portato a festeggiare il nuovo anno con circa un minuto di anticipo: a quanto pare, si era ‘inchiodato’ poco prima di mezzanotte il relativo ‘orologio’ utilizzato dalla Rai e la sua convulsa ‘riparazione’ ha portato al malaugurato incidente. Una cosa abbastanza inspiegabile e davvero ‘fantozziana’, ma tant’è, si sa che il tempo e il Capodanno sono una convenzione e per una simile circostanza non dovrebbero esservi particolari conseguenze.

Invece tutte le polemiche subito scoppiate si concentrano adesso sul ‘messaggino’ con bestemmia andato in onda, con contorno di un altro che rivelava il finale dell’ultimo ‘Star Wars’, adesso nei cinema. Scandali, roventi discussioni, interventi politici a iosa, comunicati Rai di scuse, funzionari sospesi (ma chi è davvero il colpevole? Mistero…), richieste di dimissioni, una caterva di dichiarazioni e commenti e articoli a non finire.

Secondo alcuni, la Rai aveva un controllo sugli Sms da mettere in onda di tipo automatico (che non ha funzionato, si direbbe) e poi un secondo ‘umano’, che ugualmente non ha impedito la spiacevolissima circostanza. Per il Dg Campo Dall’Orto, tutto ora sarà ricondotto ‘all’interno delle reti', perché il controllo dei messaggini era affidato in realtà a Rai Com.

Ma gli Sms in onda sono ormai in tantissime trasmissioni, non certo solo Rai, e sarebbe interessante andare a vedere cosa va in onda per esempio nelle trasmissioni sportive delle Tv private e locali.

Peraltro sembra anche il caso di ricondurre l’evento alle sue dimensioni: si trattava di un messaggino ‘sciagurato’ che probabilmente interessava solo il malaugurato (e probabilmente stupito della riuscita del suo tentativo) mittente, come quasi tutti gli altri in onda, per giunta. Parlare di ‘naufragio’, disastro, quasi ‘apocalisse’ della Rai per questo, sembra proprio fuori luogo.

Ma soprattutto - dobbiamo proprio dirlo - dà un enorme fastidio il solito ‘coro di commenti’ che si è scatenato fra i politici, che proprio non vogliono capire che sarebbe il caso di dedicarsi ad altro e non di occuparsi di ogni foglia che si muove a Viale Mazzini o nelle trasmissioni. Non potevano mancare i commenti, per esempio, di Gasparri o del PD Anzaldi (purtroppo ‘star’ della Vigilanza), i quali vorrebbero tanto dettare direttamente le loro volontà alla Rai, o perlomeno ci provano sempre.

Ma Renzi non aveva assicurato che la politica, con lui al Governo, sarebbe finalmente rimasta fuori dalla Rai? Finora si è visto l’esatto contrario e questo, semmai, non è proprio un bel vedere, questa è la vera magagna del nostro servizio pubblico.

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