Cappon, “Domenica In” e l’ombra di Celli

Claudio Cappon, nuovo Direttore Generale della Rai, durante la cerimonia di insediamento e di passaggio delle consegne con Pierluigi Celli, ha rilanciato il servizio pubblico in affanno,

affermando che i conti dell'azienda sono a posto e che il bilancio 2000 si è chiuso positivamente, con una situazione finanziaria eccellente.

L'ex vicedirettore generale ha tuttavia sottolineato che lo scenario nazionale ed internazionale attuale si presenta meno bello che in passato; ciononostante l'azienda Rai é pronta agli interventi necessari per mantenere un bilancio positivo.

Fresco di nomina, davanti a tutto il Consiglio di Amministrazione riunito (erano presenti anche i direttori di rete e di testata e tutti i dirigenti di primo livello), Cappon si é detto orgoglioso ed emozionato nell'assumere l'incarico che fu di Celli, sopratutto per la storia nazionale che la Rai rappresenta e per la grande fonte di orgoglio derivante dalla carica che sta andando ad occupare.

Tanto fresca quanto imbarazzante, però, la prima "gatta da pelare" che il neo eletto è riuscito a rimediare proprio grazie ad una dei programmi peggio riusciti della gestione Celli, la "Domenica In" versione 2000-2001: gli Articolo 31 hanno inneggiato in piena fascia protetta all'antiproibizionismo sulla droga con un loro brano proprio nel corso del programma presentato da Carlo Conti, scatendano violente reazioni soprattutto da parte di AN e del segretario Fini.

Cappon ha così potuto constatare che le difficoltà incontrate da Celli nel portare avanti i progetti industriali dell'azienda non sono l'unico possibile motivo di sconforto per un direttore generale della Rai: ci sono anche mille problemi con quanto è concretamente in onda sul video, soprattutto in un periodo delicatissmo come quello pre-elettorale.

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