Le emittenti più ‘tutelate’ in tema di elettrosmog
Sono state riconosciute maggiori tutele alle emittenti grazie ai nuovi recenti orientamenti della Magistratura in materia di elettrosmog.
Sono state riconosciute maggiori tutele alle emittenti grazie ai nuovi recenti orientamenti della Magistratura in materia di elettrosmog.
Il Governo ha deciso: la concessione di servizio pubblico va alla Rai, alla scadenza delle varie proroghe precedenti, per i prossimi dieci anni, a partire dal 30 aprile. Per la convenzione, si terrà conto delle modifiche richieste dalla Vigilanza.
Continuano le valutazioni sulla riforma avviata dal Governo in tema di contributi per le emittenti locali. Aeranti-Corallo pubblica un’ipotesi di applicazione che calcola una forte diminuzione del numero delle Tv che potrebbero usufruire di ‘aiuti pubblici’.
L’attesa decisione dell’Autorità sulla situazione di Vivendi in Italia, quale primo azionista di Tim e assieme da alcuni mesi secondo azionista ‘di peso’ di Mediaset, sancisce la posizione ‘dominante’ del gruppo francese, che dunque entro un anno dovrà ‘regolarizzare’ la sua posizione.
Pur fra ulteriori tensioni, sembra che si vada alla conferma di una ‘eccezione’ nel caso dei ‘grandi nomi della Tv’ per il tetto dei 240.000 euro di compenso. Fa rumore l’avvertimento di Fabio Fazio, che si metterà ‘alla finestra’ sul mercato. Intanto cambiano i vertici di Rai Way.
Dopo tanta attesa, ecco il decreto governativo che avvia l’iter di riforma in materia di contributi pubblici per le Tv e le Radio locali. Ma la strada è ancora lunga e serviranno diversi mesi. Le regole per ottenere i contributi: personale, informazione, ascolti. La graduatoria sarà nazionale.
Ma la Rai ha davvero la tanto attesa nuova concessione? E a che condizioni? In realtà è solo stato avviato (finalmente) un iter che durerà alcune settimane e che si concluderà con un contratto di servizio quinquennale, relativo a una concessione decennale.
Mediaset si defila, l’Antitrust mette dei paletti. Parte male la nuova asta che dovrà allocare i diritti del calcio per il prossimo trienno. La Lega vorrebbe portare a casa gli stessi introiti dell’ultima volta, ma per le pay tv il pallone non è più la killer application di un tempo.
Il 7 marzo l’Associazione delle Tv locali, facente capo a Confindustria Radio Televisioni, insieme alle tre principali sigle sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, ha sottoscritto una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio nella quale si richiede un intervento urgente nel disciplinare le risorse destinate alle emittenti locali. Ne riportiamo il testo.
L’8 marzo Aeranti-Corallo ha sottoscritto la proroga del Ccnl 27 gennaio 2010 stipulato con la Fnsi – Federazione Nazionale della Stampa Italiana per la regolamentazione del lavoro giornalistico nelle imprese di radiodiffusione sonora e televisiva in ambito locale, nelle imprese fornitrici di contenuti informativi operanti in ambito locale con tecnologia digitale e/o operanti attraverso canali satellitari in chiaro che non rappresentino ritrasmissione di emittenti nazionali, nei gruppi di emittenti e nei consorzi che effettuano trasmissioni di programmi in contemporanea (syndications).