Dietro le quinte di “Dance Dance Dance” con il regista Duccio Forzano

Ha debuttato il 21 dicembre "Dance Dance Dance", una delle novità targate FOXLife. Dinamico e dal ritmo serrato, il talent show è affidato alla regia di Duccio Forzano 

Dal 21 dicembre ogni mercoledì alle 21.10 è in onda su FoxLife (Sky 114) "Dance Dance Dance", la nuova produzione originale di Fox Networks Group Italy, realizzata da Toro Media, che vede sei coppie di personaggi famosi sfidarsi nella reinterpretazione delle più celebri coreografie tratte da videoclip, musical o film. Dinamismo e ritmo contraddistinguono lo show, la cui regia è curata da Duccio Forzano, professionista con una spiccata attitudine a innovare. «Ci sono alcuni paletti dettati dalla realtà aumentata ma fondamentalmente ho cercato di raccontare le coreografie in maniera fluida, in accordo con il coreografo e con uno stile cinematografico, per dare allo spettatore la possibilità di godere appieno del balletto», spiega Forzano. «Durante la registrazione con il pubblico, in regia stacco come se fosse una diretta, privilegiando i controcampi e ovviamente le reazioni della giuria e dei parenti dei concorrenti». Il lavoro del regista si fa interessante anche nel giorno delle prove generali: «Mi dedico a inquadrature impossibili da eseguire durante il live, posizionando telecamere sul palco e dedicandomi a eventuali dettagli, che poi inserisco al montaggio».

Per le riprese o il montaggio sono state usate tecniche particolari o introdotte nuove macchine di ripresa?

La realtà aumentata è la vera forza di questo programma rispetto alle immagine. Sia il Technocrane 50 che la Floor Cam sono collegati a un computer che genera grafica in 3D e traccia le immagini durante il movimento delle due telecamere. Chiaramente più la grafica è bella e realistica e più l'effetto è migliore. Un'annotazione va fatta anche sulla steadycam, che è coadiuvata da un operatore al fuoco  remotato.

Che tipo di inquadrature e di storytelling visivo è stato privilegiato?

Ogni esibizione è scritta come una sceneggiatura e quindi con inquadrature montate in sequenza diretta attraverso uno storyboard approntato con i miei assistenti (Matteo Forzano e Tomaso Solfiti). La fotografia di Marco Vignanelli studiata in modo da essere complementare alle grafiche trasmesse sul led è indispensabile a vestire le inquadrature con un effetto cinematografico molto presente. Un lavoro di squadra assoluto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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