Celentano: tutto come previsto, polemiche comprese

Con una media di 10.351.000 spettatori e uno share che si è attestato su qualcosa come il 41.95% (dati Auditel), Adriano Celentano ha stravinto, come previsto, la serata televisiva di giovedì 26 aprile

risollevando momentaneamente (da un letargo profondo) le sorti dell'azienda televisiva di Stato, e di RaiUno in specifico.

Gradevole, nel suo complesso, il programma, con Gaber, Ferrara, Albanese, la minifiction e altri ospiti di tutto rispetto.

Nota stonata il monologo sulla legge per la donazione degli organi che subito, a poche ore dal termine della prima puntata di "125 milioni di caz...te", ha provocato lo sdegno di numerosi malati in attesa di trapianto e di migliaia di cittadini che hanno chiamato i centralini della Rai per protestare.

La Lamat (Libera Associazione pro malati in attesa trapianto) ha denunciato la "disinformazione" provocata dalle parole di Celentano in apertura di trasmissione, ma il presidente della Rai, Roberto Zaccaria, ha difeso il conduttore: "Non si può ingabbiare Celentano; tagliarlo sarebbe stato andare contro lo spirito del servizio pubblico".

Secondo Zaccaria, "Adriano è un artista che ha una sua opinione; non si può pensare che ciò che dice corrisponda a quello che pensano tutti".

O forse, dopo un esordio del genere, finalmente con cifre degne di una "prima serata" Rai degli "anni d'oro", fa troppa paura imbavagliare Celentano e rischiare che si adombri, abbandonando tutti e mettendo in crisi un progetto televisivo molto costoso ma soprattutto in grado di portare a casa cifre così cospicue in termini di audience e di connesso fatturato pubblicitario.

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