Che fine hanno fatto le frequenze residue?

Il settore televisivo locale attende dal Ministero l’elenco delle frequenze residue e disponibili. Forse sono in arrivo: sarà la volta buona?

Proprio in queste ore si sono diffuse voci che dal Ministero finalmente siano in grado di predisporre l'elenco in questione. Vediamo comunque, per capire di cosa si tratta, 'l'appello' apparso su 'TeleRadiofax' di Aeranti-Corallo:

«In data 24 settembre 2013, il Direttore Generale della DGSCER del Ministero dello Sviluppo economico ha emanato una determina con la quale venivano definiti i criteri per l'assegnazione agli operatori di rete locali delle frequenze residue (cioè le frequenze pianificate dalla Agcom per le tv locali e non assegnate tramite diritto di uso ad alcun soggetto in un determinato bacino) e delle frequenze disponibili (cioè le frequenze non pianificate dalla Agcom, ma temporaneamente libere e utilizzabili su base non interferenziale, previo esclusivo consenso della stessa Agcom) per le trasmissioni televisive digitali terrestri. Tale determina è stata emanata in relazione alle numerosissime richieste, pervenute al Ministero, di utilizzo di frequenze residue e disponibili per la risoluzione di problematiche di natura radioelettrica o per la razionalizzazione della rete.

La determina prevede che le Tv locali interessate possano presentare alla DGSCER domanda di assegnazione di una frequenza residua entro trenta giorni dalla pubblicazione, nel sito web del Ministero dello Sviluppo economico, di una tabella contenente l'elenco delle frequenze residue per ciascun bacino provinciale. Tale pubblicazione non è, tuttavia, ancora avvenuta, il che sta causando una sostanziale paralisi nell'attività di risoluzione delle problematiche interferenziali lamentate dalle imprese televisive locali».

Pubblica i tuoi commenti