Sembra ‘improbabile’ come situazione ma guardare in Tv le reazioni di chi guarda la Tv può essere persino esilarante. Una ‘metatelevisione’ al cubo, che però, ben realizzata, in Gran Bretagna ha portato al successo ‘Gogglebox’.
'Gogglebox' è il nuovo programma televisivo di Channel 4 nel quale la Tv parla di se stessa senza chiamarsi in causa direttamente.
In 'Gogglebox' 14 famiglie vengono riprese mentre guardano la televisione (i programmi non compaiono mai) e si lasciano liberamente andare a commenti, opinioni, discussioni e, soprattutto, espressioni sia verbali che del viso, che contribuiscono ad animare un reality anomalo ma divertente e ben costruito.
Il successo del programma è tutto basato sul cast ed il merito degli autori è stato di trovare le famiglie ideali e in grado di reggere il ruolo di protagoniste.
Infatti il casting è stata una delle fasi più difficili e faticose del programma, in quanto fondamentale fattore di successo dello stesso. Invece di fare provini e cercare tra aspiranti divi televisivi gli autori hanno fatto il processo inverso, partendo dal presupposto che le persone che si propongono per fare Tv hanno tutte un denominatore comune che mira al protagonismo e spesso tende ad uccidere la spontaneità. Quindi sono stati loro ad uscire dagli studi, andando a cercare gruppi familiari che fossero rappresentativi di uno spaccato della società britannica, che potessero reggere al meglio il programma ma soprattutto che non vedessero minacciata la loro spontaneità dal fatto di essere ripresi nel loro salotto di casa proprio a guardare la tv.
I 14 gruppi di “protagonisti” guardano gli stessi programmi che comprendono un mix del classico palinsesto televisivo con due telecamere in salotto che li riprendono mentre guardano la tv. Nessuna troupe televisiva con loro, a minacciare la loro spontaneità. La troupe infatti segue le riprese delle due camere da un'altra stanza della casa senza essere invasiva e presente.
Un programma così costruito potrebbe fare pensare ad un Grande Fratello, rivisto nei modi e nelle location, ma Gogglebox, e i suoi autori, sono riusciti ad andare oltre, trovando personaggi spontanei, simpatici ma soprattutto disinteressati a comparire in Tv solo per il gusto di esserci. Personaggi in quanto tali e basta, colti nel loro quotidiano e nelle loro dinamiche familiari. Capita magari che qualcuno voli sopra le righe ma accade raramente.
Insomma in Gogglebox ci si trova di fronte ad un nucleo familiare, nel quale è anche possibile identificarsi. Uomini e donne sedute davanti alla Tv, in pigiama o con un drink, una birra o un cartoccio di spaghetti, che si divertono a commentare, discutere parlare dei programmi in onda anche con reazioni inaspettate e in alcuni casi molto “teatrali” (divertenti le reazioni di fronte ad un documentario sulla paura di volare e i disastri aerei). Un momento di socialità dove la Tv è un po' quel camino che una volta univa le famiglie e che oggi è sempre più minacciato da quei social network che vedono i componenti di uno stesso gruppo familiare parcellizzarsi e scomporsi attaccato ai vari portatili, tablet o cellulari di ultima generazione. Insomma, con Gogglebox degli inglesi entrano nelle case di altri inglesi e si crea un'immediata empatia proprio per la loro spontaneità.
Gogglebox va in onda su Channel 4, in seconda serata il mercoledì. Inizialmente erano state previste quattro puntate alle quali se ne sono aggiunte altre 13 e dietro ad ogni puntata ci sono ore e ore di girato che richiedono una quindicina di ore di editing per confezionare ogni puntata da mandare in onda.
Artefice del successo di Gogglebox è la società di Stephen Lambert, uno dei padri dei reality show britannici e mondiali come 'FakWife Swap' (Cambiamo moglie) e lo stesso 'Undercover Boss' che ha esordito in Italia su RaiDue in questi giorni.