L’eccessiva concentrazione delle risorse del mercato tv nelle mani di Rai e Mediaset e gli effetti positivi della liberalizzazione delle tlc tra i punti essenziali della relazione 2004 del presidente dell’Authority.
Enzo Cheli, presidente dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, ha presentato venerdì la sua sesta e ultima relazione, che assume perciò anche un valore di bilancio di sei anni di attività di un organismo di garanzia nato proprio con l'attuale Consiglio.
Cheli ha affermato che l'ultimo anno di attività è stato cruciale, poiché nel periodo sono profondamente mutate le regole a livello europeo e nazionale, in particolare con il varo del Codice delle comunicazioni elettroniche e della legge Gasparri.
L'impegno parte dal settore dell'audiovisivo, con l'attivazione delle 25 nuove competenze che la Gasparri assegna all'organismo di garanzia, in tema di pianificazione, controllo delle posizioni dominanti, vigilanza sulla Rai (soprattutto in materia di par condicio) e tutela dei minori.
Quanto al settore radiotelevisivo, il quadro - ha sottolineato ancora il presidente dell'Autorità - sta cambiando, grazie allo sviluppo di piattaforme alternative alla tv analogica in concorrenza tra loro, il satellitare in primis con il monopolio di Sky, ma anche l'avvio del digitale terrestre. Tuttavia, secondo Cheli, resta una strozzatura delle risorse economiche, per l'eccessiva concentrazione della pubblicità (e dell'audience) su due soli soggetti, Rai e Mediaset, che da soli rastrellano l'86.5% delle risorse pubblicitarie.
Alla luce dell'esperienza di sei anni di attività, l'organismo di garanzia sottolinea la validità del modello della "Autorità della convergenza" tracciato nella legge Maccanico: resta però, anzi si aggrava - conclude Cheli - il divario tra le funzioni, che sono pressocché raddoppiate dopo le recenti leggi, e le risorse, ridotte del 12% nell'ultima Finanziaria.