La trasmissione di RaiTre era in collegamento con la madre di Sarah dalla casa dello zio assassino al momento dell’annuncio della tragedia. Una circostanza terribile e spaventosamente difficile da gestire…
Per un cronista la notizia viene prima di tutto. Solo chi ha fatto questo mestiere ha un'idea dell'agitazione, dell'eccitazione, della voglia di sapere quello che è successo su un fatto di cronaca, come nel caso della morte di Sarah Scazzi, e raccontarlo ai lettori o spettatori.
La notizia prima di tutto. Il diritto di cronaca da un lato e quello di essere informati dall'altro. Ma fino a dove può arrivare il diritto di cronaca?
E forse la domanda che più è stata fatta a Federica Sciarelli, conduttrice di "Chi l'ha visto" dopo l'annuncio in diretta dell'uccisione di Sara Scazzi mercoledì sera. La madre della ragazza, partecipava alla trasmissione.
Un destino crudele voleva che la donna fosse (per caso, a quanto pare), con il proprio avvocato ed altri parenti, in collegamento proprio dalla casa del fratello Michele. Il cognato, l'assassino di sua figlia.
Alle 23,17 arriva un lancio d'agenzia che parla di un possibile cadavere nei pressi di Avetrana, il paese dove Sara viveva ed è scomparsa. I Carabinieri lo stanno cercando. Le notizie si susseguono spezzettate, frammentate, poco chiare, rimbalzano dalle agenzie di stampa allo studio di "Chi l'ha visto?", alla casa dalla quale è collegata Concetta, la madre di Sara che dopo i primi annunci sembra inebetita.
La Sciarelli inizialmente usa spesso il condizionale, "si starebbe cercando un cadavere"; pian piano cerca di introdurre quella che poi è la notizia: le ricerche avvengono "su indicazione delle persone interrogate" e in quel momento l'interrogato è Michele, zio di Sara. La giornalista chiede agli inquirenti di chiamare la redazione o la madre, di fare chiarezza.
Una diretta critica, difficile, concitata, pesantissima da gestire e che Federica Sciarelli gestisce con una indubbia professionalità. Cerca di sapere, chiede senza porgere domande morbose mentre la madre di Sara continua ad essere quasi inebetita; ma il programma prosegue, con concitazione, con un ritmo che tiene incollati al piccolo schermo.
La giornalista cerca di arrivare alla conclusione, di portare la donna gradualmente al dato di fatto; le agenzie continuano ad arrivare frammentate. Frederica Sciarelli cerca di ricostruire i fatti, mentre RaiTre prosegue il programma, facendo saltare la Dandini.
Quando l'avvocato della famiglia di Sara, per l'ennesima volta chiede cautela, prudenza, sottolineando la delicatezza del momento la conduttrice ha però una reazione più forte. Sembra quasi sbottare: “Noi stiamo girando intorno alla notizia... lo zio ha confessato”. «Sciarelli - replica l'avvocato - , non so se c'è una fonte ufficiale; non mi sento di dire niente finché non c'è una fonte ufficiale degli inquirenti».
Ma la Sciarelli continua: «Concetta, qui c'è il 'Quotidiano di Puglia' che dice.... Concetta, mi dica lei: se vuole che smettiamo, interrompo subito. Avvocato, accompagni a casa la signora Concetta». «Sì, è meglio» - risponde la donna, sempre più imbambolata.
Sì, era meglio. Ma forse, anche se questa puntata resterà nella storia della Televisione e ha fatto buoni ascolti, non era ancora meglio interrompere il collegamento prima? Ci sono momenti in cui è doveroso calare il sipario su un dolore così grande e non offrirlo in pasto ai telespettatori. Anche se altri conduttori Tv avrebbero probabilmente fatto peggio della Sciarelli, resta la sensazione, magari involontaria rispetto alla presentatrice e al programma, di una Televisione troppo invadente, che non rispetta i sentimenti e le tragedie, che era lì quando era proprio meglio non ci fosse. Certo, a casa, avrebbero avuto meno emozioni, ma in questo caso era un 'sacrificio' necessario, per una Tv che non perda il senso del rispetto e dell'umanità.