Ciampi boccerà la legge GasparriO

Secondo l’indiscrezione-bomba lanciata questa mattina in prima pagina dal quotidiano “La Repubblica”, il Presidente della Repubblica sarebbe intenzionato a non firmare la legge Gasparri in una versione che giudicasse “incostituzionale”.

Secondo l'indiscrezione-bomba lanciata questa mattina in prima pagina dal quotidiano "La Repubblica", in un commento a firma di Massimo Giannini, il Presidente della Repubblica sarebbe intenzionato a non firmare la legge Gasparri, attualmente all'esame del Senato, in una versione che giudicasse "incostituzionale".

In ballo ci sarebbe la versione originaria della legge Gasparri, quella che la maggioranza appare intenzionata a rispristinare al Senato dopo lo "scivolone" della Camera (che ha cambiato in forma molto significativa il testo), e che in sostanza attenua molto i vincoli anti-trust attuali, stabilendo altresì, in senso contrario a ciò che è stata sancito soprattutto dall'ultima sentenza della Corte Costituzionale in materia, il definitivo "salvataggio" di Rete 4 dall'esilio del satellite.

Ciampi è molto sensibile ai temi del pluralismo nell'informazione e della Tv e non a caso proprio a questo tema ha dedicato un anno fa il primo e finora unico messaggio alle Camere del suo settennato. Tale messaggio, peraltro, nonostante l'importanza dell'iniziativa, era stato sostanzialmente ignorato e discusso dal Parlamento in forma distratta e svogliata, con il risultato, evidentemente, di aumentare non solo l'irritazione di Ciampi ma anche il suo livello di attenzione sulla materia.

Questa settimana il dibattito al Senato sulla Gasparri entra nel vivo delle questioni (e degli articoli) più scottanti. Anche questa indiscrezione (stando anche ai ripetuti interventi di Ciampi per far approvare in Parlamento testi più "accettabili" in materie molto discusse, come la Cirami e il recentissimo "Lodo") influirà sicuramente sull'evolversi di una discussione che fin d'ora si preannuncia rovente.

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