La crisi dell’emittente olbiese edita da Gianni Iervolino è sempre più nera. Dopo il licenziamento di 7 dipendenti, le promesse non mantenute, l’astensione dal lavoro dei giornalisti e il mancato pagamento della casa integrazione dall’Inps, nella mattinata di giovedì 23 aprile i 13 dipendenti della Tv della Costa Smeralda rimasti al lavoro hanno convocato una conferenza stampa davanti al palazzo municipale alla quale hanno preso parte il presidente dell’Assostampa sarda Celestino Tabasso, il segretario generale della Cisl Gallura Adalberto Farina ed il primo cittadino della città gallurese Gianni Giovannelli.
Duro l’intervento di Tabasso nei confronti della proprietà: “Riteniamo che il pluralismo dell’informazione e la voce di un’emittente come Cinquestelle in una città importante come Olbia - queste le parole di Tabasso - siano un patrimonio troppo prezioso e non possano essere affidati ad un dietologo come Gianni Iervolino, ci rifiutiamo di considerarlo un editore…”.
Tra pochi giorni scadrà il termine per la presentazione del concordato preventivo,ma nulla è stato fatto. Intanto i dipendenti sono da 11 mesi senza stipendio (ecco il motivo del termine ‘dietologo’ nell’intervento di Tabasso) e i debiti pregressi ammontano a 2,5 Milioni di euro.
“Al di la di quello che deciderà il Tribunale di Tempio - continua Tabasso - questa è una storia finita per responsabilità del proprietario che non è in grado di gestire un bene così prezioso. La politica olbiese (riferendosi al sindaco Giovannelli N.d.R.) deve farsi carico del problema e mettersi alla ricerca di una cordata di imprenditori che rilevi la Tv”.
Dello stesso avviso Farina che lancia “un appello agli imprenditori del territorio perché creino una cordata e rilevino Cinquestelle Sardegna, perché si possa salvare questa emittente, questa voce,in Gallura ed in Sardegna, perché riteniamo che sia una voce importante e che debbano essere salvaguardati i 13 lavoratori che rischiano di allungare la lista dei disoccupati”.
Nardo Marino, il coordinatore del Tg, ha invece ribadito: “Iervolino ci dica se dobbiamo andare a morire oppure se ha veramente intenzione di tenersi la Tv, come dimostrerebbe la richiesta di concordato preventivo al Tribunale. Chiediamo soltanto una risposta per capire che cosa succederà”.
Il sindaco Giovannelli ha dato la sua disponibilità ad occuparsi del problema: “Il vero valore dell’azienda è il patrimonio di professionalità che non deve andare perduto”.
Come se non bastasse dal 21 aprile scorso è nuovamente saltato il ponte di Badde Urbara, lasciando mezza Sardegna al buio.