“Colpo di genio”: ascolti modesti

Già alla prima puntata il programma in prima serata su RaiUno condotto da Simona Ventura è stato un mezzo flop. Neppure l’esilarante Teocoli sembra in grado di far ‘decollare’ gli inventori.

Se il buongiorno si vede dal mattino, per Simona Ventura è meglio lasciar perdere e scordarsi il prossimo programma che dovrebbe condurre, una sorta di 'Musichiere' contemporaneo.

"Colpo di genio" (share della prima puntata 17,64%) è un programma che non brilla certo per originalità e "genialità" delle invenzioni dei suoi concorrenti (sulla cui autenticità si ha anche qualche dubbio), ma non sarebbe neanche il primo caso di un format-fotocopia.

Nella storia della Tv il 'saccheggio' o lo scopiazzamento di programmi è cosa abituale e non c'è da scandalizzarsi più di tanto. A sconcertare è piuttosto il fatto che si tratti di un format riadattato da un produttore esterno quando all'interno della Rai ci devono pur essere delle professionalità, "cellule dormienti" di autori, che magari avrebbero potuto inventarsi di meglio e anche essere utilmente impiegate (una volta tanto).

Ad essere sbagliato più che il programma è però la conduttrice. Se si conduce e si muove con disinvoltura quando si trova tra gli abitanti dell'isola (ex amici di scuderia come Ana Laura Rubas ed altri concorrenti), tronisti, vip e starlette, con i quali magari si ritrova nelle serate estive della Costa Smeralda, con le persone "comuni" Simona Ventura non riesce a stabilire un rapporto vero, immediato, spontaneo. È la stessa Ventura di "Le tre scimmiette": non riesce a reggere il gioco, il massimo è qualche battuta, neanche poi tanto brillante all'inventore del coltello perfetto o all'inventore delle mutante antitradimento. Ottimo per quel ruolo sarebbero stati, manco a dirlo, Paolo Bonolis o Fabio Insinna. Ma con qualche piccolo sforzo anche Antonella Clerici avrebbe potuto dare più brio ad un programma che di brio ne ha poco, a parte gli esilaranti personaggi di Teo Teocoli.

Niente male, però, l'idea di inserire all'interno del programma momenti di divulgazione scientifica, pur se gli appelli contro la fuga dei cervelli sono apparsi un po' enfatici.

Infine, a quei critici televisivi che hanno contestato il fatto che le invenzioni siano tecnologicamente 'involute', in un'epoca in cui la tecnologia di ennesima generazione è in grado di creare robot a cui "manca solo la parola", la risposta è banale: ma se qualcuno avesse in mano un'invenzione supertecnologica, in grado di cambiare i destini dell'umanità, perché dovrebbe proporla proprio a Simona VenturaO

Elena Romanato

Pubblica i tuoi commenti