Addio separazione netta delle attività economiche di Silvio Berlusconi rispetto a quelle politiche e soprattutto governative, niente incompatibilità fra le due figure e bando anche al tanto sbandierato blind trust:
la soluzione del Governo per il serissimo problema del conflitto d'interessi del Presidente del Consiglio in carica sembra proprio essere quella di un'ennesima Authority, una proposta che nella calma piatta ferragostana era già trapelata ma che in generale non era stata presa molto sul serio.
Ora che pare si marci davvero verso questa Authority non potevano che nascerne nuove roventi polemiche, anche perché sotto controllo non verranno più messe le attività patrimoniali dei membri del Governo (cioè di Berlusconi) ma, semmai le decisioni politiche e le leggi varate dal Governo.
Ma come funziona il mistero buffoO Ecco il frutto dello studio degli esperti (rimasti misteriosi) messi al lavoro dopo le elezioni dallo stesso Berlusconi per risolvere entro breve la questione e dei successivi interventi (pare) soprattutto dei ministri Frattini e Urbani, più il solito Gianni Letta: un'Authority indipendente composta da tre membri, nominati dai presidenti delle Camere (espressi dalla maggioranza di Centro-Destra), dovrebbe avere il potere di verificare che gli atti del Governo non perseguano interessi di parte.
Gli atti in questione possono essere decreti legge, decreti ministeriali, regolamenti, disegni di legge. "Sotto controllo" dovrebbero però essere anche i presidenti delle Regioni e i sindaci delle maggiori città.
Niente sanzioni, però, né blocco delle leggi in oggetto. L'Authority, anche sollecitata dai cittadini mediante segnalazioni, potrebbe aprire un'istruttoria, persino presentare in casi estremi denunce penali, ma soprattutto dovrebbe riferire alle Camere, dominate sempre dal Centro-Destra, che potrebbero magari intervenire (ma, a occhio, l'ipotesi sembra piuttosto remota).
L'Authority, insomma, dovrebbe «accendere i riflettori», richiamando l'attenzione del Paese e delle istituzioni. Ma chissà se mai lo farà.
Durissimi i commenti di Rutelli e del Centro-Sinistra su queste ipotesi, considerate non già una soluzione del problema ma poco più di una barzelletta.
Al confronto sembra persino "durissima" la soluzione che pure il Centro-Destra (ma anche il Centro-Sinistra) votò su questa questione nella precedente legislatura e che poi, poco prima dello scioglimento delle Camere, il Centro-Sinistra modificò in Parlamento in senso molto più restrittivo.
La prossima settimana probabilmente su questa questione si farà sul serio. Sono garantiti scontri al calor bianco fra i partiti.